Voce di Napoli | Navigazione

Chi è Valentina Casa la madre del povero Giuseppe

La storia e i retroscena della donna coinvolta nella tragedia di Cardito

Si è chiusa nella casa di Massa Lubrense, dove abitava con la madre prima di trasferirsi a Cardito nel maledetto appartamento di via Marconi dove la scorsa domenica il suo compagno Tony Essobti Badre ha ucciso di botte suo figlio Giuseppe di soli 7 anni. Ma Valentina, 30enne napoletana, poteva perdere anche l’altra figlia, la piccola Noemi un anno più grande del fratellino.

Tony ha confessato tutto agli inquirenti affermando che durante il suo gesto di folliaValentina avrebbe tentato di intervenire fermandone la violenza. Per il “Tribunale del web” la 30enne è colpevole quanto il compagno per quello che è successo al figlio. Ma come riportato da Il Corriere del Mezzogiorno, anche la vita di Valentina non è stata per niente facile.

I suoi genitori hanno divorziato quando era piccola e suo padre ha avuto diversi imprevisti con la giustizia. A crescere Valentina, i suoi fratelli e i suoi figli, è stata la madre. nonna Anna, vera roccia e colonna di questa famiglia distrutta dal dolore. Infatti, il padre dei tre figli della 30enne, li avrebbe abbandonati molto presto. Sembrerebbe che l’uomo fosse in qualche modo disturbato.

LA RELAZIONE –  Valentina Caso aveva conosciuto la scorsa estate al mercato Tony, 24enne nato a Napoli da madre napoletana e padre marocchino, che per mestiere faceva il venditore ambulante di indumenti. La donna aveva perso la testa per il ragazzo più giovane di lei, già padre e reduce da una relazione fallita, fino a decidere di andar a vivere con lui a Cardito portando con sé i suoi tre figli, nati dalla precedente relazione (LEGGI ANCHE – Chi è il padre di Giuseppe eNoemi).

Il Corriere del Mezzogiorno ha raccontato di una trasferimento che ha scombussolato i figli di Valentina e in particolare Giuseppe, un bambino introverso con problemi di linguaggio che non voleva lasciare la scuola di Massa Lubrense. Il traumatico passaggio in fretta e furia da una scuola all’altra, dalle premure della nonna che cresceva i tre bambini alle mani di un uomo estraneo e della madre di quest’ultimo con problemi passati di alcolismo, avevano probabilmente reso i tre bambini particolarmente nervosi.

I FATTI – Il tutto è accaduto tra le 15 e le 16 di domenica 27 gennaio. Quando gli agenti del commissariato di Afragola, allertati dai vicini di casa della coppia, sono entrati nella casa “maledetta” ed hanno trovato il corpicino di Giuseppe sul divano. Inutile la corsa disperata all’ospedale di Frattaminore, il piccolo era già deceduto.

Al momento Noemi, che non è ancora a conoscenza della morte del fratellino, si trova in una struttura protetta, sostenuta da medici e psicologi. La madre non può avvicinarla e la posizione della donna è ancora al vaglio degli investigatori. Sarebbero state proprio le parole della piccola ad aver spianato la strada agli inquirenti in merito alla dinamica della tragedia. Tuttavia, Tonyè ricordato nella cittadina dell’area Nord in provincia di Napoli come un ragazzo per bene, tranquillo e gran lavoratore. Nonostante ciò, e come riportato da Il Messaggero, il rapporto tra il 24enne e la compagna sarebbe sempre stato caratterizzato dalla violenza.

LEGGI ANCHE – Tragedia di Cardito, la vergogna dei commenti sui social

Tony ha precedenti per reati contro il patrimonio e alcune denunce per scippi e rapine. In passato è stato anche venditore ambulante ma privo di licenza. Ecco il messaggio del sindaco di Cardito: “Cose del genere si vedono in tv ma quando capitano sulla tua pelle non riesci a capacitartene. La famiglia non era seguita dai servizi sociali perché fino ad ora non c’erano stati mai problemi. Non conoscevo la madre dei bimbi perché veniva da un altro paese della zona“, queste le parole del primo cittadino Giuseppe Cirillo.

LEGGI ANCHE – La cabala e gli sciacalli del Lotto

Tony e Vale, una storia fatta di figli e violenza: anche lui ha un'altro bimbo