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Napoli, dopo il Milan la “crociata” contro la stampa “nemica”?

Diversi colleghi hanno riportato alcune indiscrezioni per prassi e metodi "sospetti" utilizzati dalla società azzurra in conferenza stampa

Gli umori dei dirigenti e giocatori della SSC Napoli ieri sera non saranno stati dei migliori. La partita andata in scena a San Siro e che ha messo di fronte il Napoli e il Milan è costata agli azzurri una brutta sconfitta con conseguente eliminazione dalla Coppa Italia. Sarebbe stato comprensibile, dunque, che il clima in sala stampa – durante il post match – sarà stato un pò infuocato.

Nonostante sia risaputo che il club partenopeo non abbia un rapporto idilliaco con i giornalisti locali, tranne – forse – per quelli che potremmo definire “aziendalisti”, quello che sarebbe accaduto tra alcuni esponenti della società e alcuni colleghi ha davvero dell’incredibile. Attenzione, il punto interrogativo nel titolo è d’obbligo, considerate le tante indiscrezioni alle quali sono arrivate poche conferme.

Ma i fatti sarebbero questi: ai giornalisti presenti in sala stampa, per fare il proprio lavoro, sarebbe stato dimezzato il numero di domande da porre ai protagonisti della gara da poco terminata. Non solo, ma a coloro che erano intervenuti prima di Milan – Napoli (sfida valida per il campionato) giocata tre giorni prima, sarebbe stato addirittura negato il diritto di fare domande.

Per carità a Napoli di giornalisti che parlano, scrivono e fanno trasmissioni sul calcio azzurro ce ne sono tanti, forse troppi. E molti di loro speculano sull’attività di società e squadra. Ma non è un buon motivo per mettere in atto presunte strategie censorie che limitano la libertà di espressione oltre che mortificare professionisti che svolgono correttamente il proprio lavoro.

Morale della storia? Al di la della verità o delle “voci di corridoio”, il la SSC Napoli se vuole crescere e fare il salto di qualità come azienda deve migliorare anche in queste cose, strutturandosi meglio al proprio interno e affidandosi a professionisti del settore. E in ogni caso, l’Ordine dei giornalisti non avrebbe avuto nulla da dire?

Napoli, dopo il Milan la "crociata" contro la stampa "nemica"?