Il 63% degli edifici in Campania è abusivo (lo ha detto il procuratore generale Luigi Riello a La Repubblica), molte costruzioni sono state realizzate dalla notte al giorno, 28mila gli edifici condonati, migliaia le richieste di condono. Questi su per giù i dati e le reazioni del giorno dopo.
E ancora, questo è stato il post scritto da Filippo Facci su Facebook che ha generato polemiche: “Numero di abitazioni costruite senza permessi: 13.500. Numero di sentenze di demolizione mai eseguite: 10mila“. Inoltre, è di questi giorni la discussione sulle responsabilità dell’esecutivo Conte I (a guida grilloleghista) proprio sui condoni da eseguire a Ischia a partire dal terremoto che ha colpito l’isola nel 2017.
Dal governo: “Basterebbe mettere in galera il sindaco e tutti quelli che lasciano fare i sindaci non devono lasciare costruire“, ha detto il neo ministro Gilberto Pichetto, a cui ha risposto in seguito il collega Matteo Salvini (smentito sabato dal titolare del Viminale, Matteo Pianteodosi, in merito al numero delle vittime).
Ovviamente il riferimento è alla strage di Ischia, di Casamicciola, causata da una frana caduta dal monte Epomeo. Si stanno piangendo i morti, si continua a spalare il fango e a cercare i dispersi. Ma il tempo dello sciacallaggio mediatico e politico è già iniziato.
È ovvio che la complicità tra l’aver voluto perseguire l’illegalità e la mala politica è la prima responsabile dell’accaduto. L’aver devastato per decenni un territorio, ha reso le sue fondamenta più deboli e fragili rispetto ai fenomeni meteorologici.
Il costruire senza regole fino a consumare migliaia di chilometri di terreno, con lo Stato che si è puntualmente girato dall’altra parte, è stato un fenomeno iniziato decenni fa e che sta continuando fino ad oggi. Di cosa ci meravigliamo dunque?
Si è parlato di abusivismo solo in due occasioni: gli sgomberi con conseguente abbattimento di abitazioni abusive, frenate dalle barricate dei residenti e le tragedie naturali. E prima? Chi ha fatto davvero qualcosa? L’imprenditore che ha costruito guadagnando? Il residente che si è fatto la casa? Il politico che ha conquistato qualche voto?
Rispettiamo la morte ma sopratutto la vita. È necessario però un bell’esame di coscienza, perché prima della natura la colpa è da individuare in un sistema incancrenito e alimentato dalla strafottenza per gli altri e dall’inciviltà.