Una pomata e qualche asciugamano per porre rimedio alle ferite riportate dai bambini durante la feroce aggressione di Tony. Botte e colpi di scopa iniziati domenica mattinata, due-tre ore prima della richiesta di aiuto inviata ai sanitari del 118 perché Giuseppe, poi deceduto, e Noemi, “avevano subito un incidente stradale” o – come dichiarato successivamente dallo stesso Tony Essoubti Badre, 24enne italo-tunisino, ai poliziotti giunti nell’abitazione di via Marconi a Cardito “erano caduti dalla scale”.
Centoventi minuti prima di alzare la cornetta e soccorrere quelle due povere anime innocenti. Da un lato c’era Tony, il patrigno indemoniato perché i piccoli avevano osato danneggiare il letto appena comprato. Dall’altro c’era Valentina, la mamma che non è riuscita a placare l’ira del compagno. Era in completa balia dello stesso. Non ha cercato aiuto, nemmeno dai vicini di casa. Era nel panico. Ha pure provato a intervenire ma come – confermato dallo stesso Tony durante l’interrogatorio davanti al gip del tribunale di Napoli nord Antonino Santoro, avvenuto mercoledì nel carcere di Poggioreale – è riuscito a tenerla a bada rifilandole un morso in testa.
LA MAMMA ERA PRESENTE IN CASA E NON HA FATTO NULLA
Saranno i risultati dell’autopsia, effettuata nelle scorse ore sul corpicino del piccolo di 7 anni, a fornire ulteriori dettagli sulla brutale aggressione ricevuta e sulle eventuali responsabilità della madre. Così come saranno importanti anche le parole della piccola Noemi, 8 anni, ricoverata al Santobono di Napoli e assistita da un team di psicologi.
Tony è detenuto in isolamento nel padiglione Avellino del carcere di Poggioreale. Si è detto pentito di quello che ha fatto. Vuole pagare la sua pena e ha spiegato – tramite il suo legale Michele Coronella – di amare quei bambini che poi ha selvaggiamente picchiato. Dovrà ora difendersi dall’accusa di omicidio volontario aggravato da futili motivi e lesioni aggravate.
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Con un provvedimento d’urgenza depositato mercoledì mattina, il Tribunale per i Minorenni presieduto da Patrizia Esposito ha sospeso la potestà genitoriale sia a Valentina, che attualmente si trova dai parenti a Massa Lubrense, che al padre naturale dei bambini, Felice Dorice, che vive a Pompei.
Le due bambine saranno affidate a un tutore, la più piccola, 4 anni, si trova già in una struttura protetta dove verrà raggiunta dalla sorella maggiore non appena verrà dimessa dal Santobono.
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