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Omicidio Cesarano, ergastolo ai killer dei Lo Russo

I giudici in primo grado hanno condannato Luigi Cutarelli, Ciro Perfetto, Antonio Buono e Mariano Torre. 16 anni all'ex boss Carlo Lo Russo

Era il 6 settembre del 2015 quando a causa di una “stesa” ha perso la vita Genny Cesarano giovane vittima di camorra. Il 17enne è stato colpito dalle pallottole che il commando di morte del boss Carlo Lo Russo ha esploso nel quartiere Sanità, come risposta alle mire espansionistiche del clan GenidoniSpinaEsposito, a quel tempo impegnato in una violenta faida contro la famiglia Vastarella.

Una guerra che ha coinvolto i “Capitoni” di Miano, interessati alla gestione del traffico di stupefacenti nel centro storico di Napoli e pronti per questo a decapitare i propri avversari: la fronda ribelle del Rione Don Guanella capeggiata da Walter Mallo e il boss nemico Pietro “Pierino” Esposito poi ucciso proprio dai Lo Russo a novembre del 2015.

Non sono servite a nulla le lettere di scuse nei confronti della famiglia Cesarano o il pentimento lasti minute di uno dei killer, la sentenza pronunciata dai giudici è stata chiara: quattro ergastoli agli esecutori dell’omicidio, Antonio BuonoLuigi Cutarelli (già condannato in primo grado ad un altro ergastolo proprio per l’omicidio del boss Esposito), Ciro PerfettoMariano Torre e 16 anni all’ex capo clan Carlo Lo Russo.

Torre ha deciso di collaborare con la giustizia alla vigilia della pronuncia del collegio giudicante, fornendo agli inquirenti altri elementi su quel triste avvenimento. Le sue rivelazioni, oltre a coinvolgere altre persone nel delitto, avranno lo scopo di smantellare definitivamente la cosca dei Lo Russo. Infatti, dei “Capitoni” si sono pentiti tutti i suoi reggenti tranne uno, Giuseppe. Invece gli altri tre fratelli, SalvatoreMarioCarlo insieme ad Antonio figlio proprio di Salvatore, sono oggi collaboratori di giustizia.

Omicidio Cesarano, ergastolo ai killer dei Lo Russo
Grande al centro Genny Cesarano. Nei riquadri, da sinistra: Antonio Buono, Luigi Cutarelli, Ciro Perfetto e Mariano Torre. Sotto Carlo Lo Russo