Da un'intercettazione le parole di alcuni ragazzi della Sanità che parlano anche di Antonio Napoletano alias 'o Nannone
Genny Cesarano potrebbe essere morto perché scambiato con un’altra persona. Il quasi 18enne è rimasto ucciso a causa di una stesa nel Rione Sanità, durante la faida che ha coinvolto da una parte il clan Genitdoni–Esposito–Spina supportati dal gruppo di Walter Mallo e dall’altra il clan Vastarella alleato con i Lo Russo di Miano.
La morte di Cesarano è avvenuta il 6 settembre del 2015, i presunti killer sono stati arrestati nel gennaio del 2017. Si tratta di Luigi Cutarelli e Ciro Perfetto. Entrambi sono stati condannati in primo grado all’ergastolo per l’omicidio di Pietro ‘Pierino Esposito boss della sanità e suo figlio Ciro ‘o Spagnuolo. Perfetto fa parte di una famiglia dall’eccellente curriculum criminale. Infatti è figlio di Raffaele ‘Muss è Scign uomo di punta del clan dei ‘Capitoni (ha sposato una nipote del boss Salvatore Lo Russo) e killer spietato.
Ma sono emersi alcuni dettagli interessanti relativi alla morte del giovane Cesarano. Infatti, come riportato da Il Roma, c’è un’intercettazione al vaglio degli inquirenti che dimostrerebbe come Genny sia morto per sbaglio, in quanto l’obiettivo dei killer era un’altro ragazzo. A parlare sono un gruppo di giovani del Rione Sanità che hanno nominato anche Antonio Napoletano detto ‘o Nannone braccio armato del clan Sibillo di Forcella, scarcerato pochi giorni fa.

“L’hanno preso per Alessio Pica“, “È morto Genny Cesarano che non sa nulla“, “Hai capito che è morto con una botta alla schiena, ‘O Nannone ne ha prese 10 ed è ancora vivo. Come è strana la vita” e infine, “Si dice che sia stato proprio ‘o Nannone ma è impossibile quello se vuole ti viene vicino e ti cresima“. Decisive per il chiarimento dell’intera vicenda sono state le dichiarazioni alla giustizia del boss pentito Carlo Lo Russo mandante di quella che si è rivelata una stesa mortale per Genny Cesarano: “Era settembre del 2015, dopo che Mallo e Pierino Esposito sono venuti sotto casa mia a sparare e ad insultarmi, con i miei ragazzi abbiamo organizzato la vendetta. Pierino e i suoi uomini dovevano morire. Avevo ordinato di non fare mosse avventate per non cadere in una trappola, così fermai Ciro Perfetto che voleva reagire la notte stessa. Dopo qualche giorno un commando di 4 scooter con a bordo i miei uomini si sono avviati alla Sanità, dopo ho saputo che tra loro c’era anche Perfetto. Ma la morte di Cesarano è stato uno sbaglio, abbiamo fatto un guaio e non ne vado fiero ne me ne vanto“.
Ed è proprio di oggi la notizia che Ciro Perfetto, seguendo di qualche mese l’esempio del “collega” Luigi Cutarelli, si è pentito di aver provocato la morte di Genny Cesarano. Infatti, il giovane killer dei Lo Russo ha scritto una lettera dove ha chiesto i perdono della famiglia del 18enne rimasto vittima di una “stesa”. Un atto intimidatorio nel periodo di maggiore tensione di una guerra di camorra che ha causato la morte di persone innocenti. Ora la prossima udienza del processo è prevista per il 25 ottobre.