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Antonio Natale, i Bervicato denunciano Pino Grazioli: “Ci ha diffamato”

I Bervicato denunciano Pino Grazioli. Dopo la lettera inviata alla stampa, la famiglia chiamata in causa dal giornalista ha sporto denuncia

Ha scatenato la bufera la diretta Facebook pubblicata dal giornalista Pino Grazioli durante la quale ha accusato alcuni membri della famiglia Bervicato di essere coinvolti nel brutale omicidio del giovane Antonio Natale.

Ricostruiamo brevemente i fatti. Il 22enne originario del Parco Verde di Caivano era scomparso da diverso tempo. Purtroppo, lo scorso lunedì, è stato trovato senza vita. Il cadavere del ragazzo, abbandonato nei pressi di un campo rom, era martoriato e segnato da diverse ferite probabilmente causate da una pioggia di proiettili.

Attualmente vi sono indagini in corso e diverse ipotesi investigative. Gli elementi più ‘misteriosi’ del caso sono stati quelli relativi alla sparizione di circa 80mila euro (pare provenienti dal narcotraffico), dello zio e nipote di Natale e di una persona ‘amica’ della vittima che l’avrebbe attirata in una trappola rivelatasi poi mortale.

Proprio ieri sera c’è stata la diretta di Grazioli che ha scatenato una reazione immediata: i Bervicato si sono recati all’esterno della locale caserma dei Carabinieri quasi per autodenunciarsi e difendere la propria innocenza.

I Bervicato denunciano Pino Grazioli

Oggi, invece, nel tardo pomeriggio i Bervicato – difesi dall’avvocato Salvatore D’Antonio – hanno sporto regolare denuncia per diffamazione contro il giornalista. Nello specifico hanno sottoscritto il documento, Emanuele Ricci, Francesco Bervicato, Elisa Bervicato, Alessandro Bervicato, Loredana Massaro, Aldovesti Filomena, Cortini Maria, Lcarelli Maria Pia.

Il legale D’Antonio ha dichiarato a Vocedinapoli.it: “I miei assistiti hanno voluto denunciare un atteggiamento del tutto provocatorio e diffamatorio per niente confermato da prove. Loro si dichiarano innocenti ed estranei alla vicenda. Questa gogna mediatica gli sta procurando dei gravi danni e dei rischi per quanto riguarda la loro incolumità. Del resto non hanno avuto alcuna notifica dall’autorità giudiziaria. È falso anche che siano latitanti, anzi loro sono qui e disponibili per qualsiasi chiarimento. I miei assistiti hanno anche chiesto che venga chiuso il canale Facebook del giornalista Pino Grazioli“.

Ieri la famiglia Bervicato aveva già inviato alla stampa una lettera nella quale venivano specificati gli aspetti descritti dall’avvocato D’Antonio. Questo il testo pubblicato tra gli altri, da Internapoli e Teleclub:

I Bervicato denunciano Pino Grazioli: la lettera alla stampa

Non siamo assassini, è assurdo accusarci di cose gravissime senza prove. Vogliamo dare le condoglianze a tutta la famiglia di Antonio Natale, a noi ci dispiace moltissimo. Noi famiglia Bervicato abbiamo sbagliato e anche pagato e la pagheremo ancora attenzione delle cose già ‘passate’. Non siamo santi ma neanche assassini e non potete darci già la colpa senza prove e vedere mettere foto senza conferma con le indagini aperte non si poteva permettere ecco perché abbiamo riagito così.

Le forze del ordine stanno facendo il loro dovere e dal primo momento noi famiglia Bervicato quando hanno dichiarato che eravamo latitanti noi siamo andati in caserma a testa alta. E non è nemmeno il caso dí infangarci così, state giudicando senza conoscerci e senza sapere le cose come stanno realmente che non sto qua a parlare perché le forze dell’ordine devono fare il proprio lavoro e io non sono nessuno a parlare di nessuno.

Mettendo le nostre foto ci ha fatto fare il giro d’ Italia senza prove senza sapere se poi noi siamo innocenti ci hanno infangati senza far niente? Lo ripeto, non siamo santi ma come si dice tempo al tempo verrà la condanna per tutti e noi vogliamo pagare ma dalla legge non da voi. È una parola bruttissima assassino, il signor Pino Grazioli che lo abbiamo sempre stimato ci ha riempito di parole. Ci ha infangati così intromettendo le indagini della legge.

Ora siamo tutti nelle mani della legge per la giustizia per Antonio ma nello stesso momento anche per noi. La gente che ci conosce sa che persone siamo. Fin da ieri tutti a dire siamo con voi vi voglio bene site delle persone umili e poi adesso? Adesso parlate parlate contattateci e noi vi rispondiamo. Non mettetevi a puntare il dito noi ‘Bervicato’, non siamo così. Ci sono anche persone che con questa vita non hanno niente a che fare. La mattina vanno a lavorare. E solo perché di cognome si chiamano Bervicato hanno paura di scendere da casa. Spero con questo piccolo messaggio avete capito e continuate a fare le mamme i padri a lavorare e non mettetevi a puntare il dito siamo umani anche noi e non bestie“.

I Bervicato denunciano Pino Grazioli: la risposta del giornalista

Intanto, già ieri, Pino Grazioli ha risposto alle critiche e alla famiglia Bervicato. Proprio in merito al caos scatenatosi all’esterno della caserma dei Carabinieri, il giornalista ha affermato di essere pronto a denunciare quattro persone che lo avrebbero intimidito e minacciato.

I Bervicato denunciano Pino Grazioli