È tutto contenuto nelle motivazioni depositate dai giudici del riesame che hanno disposto la scarcerazione dell'imprenditore napoletano
Scarcerato perché il suo status non violerebbe i tre parametri che giustificherebbero il prolungamento della carcerazione preventiva: la possibilità di reiterare il reato per il quale è indagato, possibilità di inquinare le prove e possibilità di una fuga. Ma per Alfredo Romeo le motivazioni pubblicate dai giudici del Tribunale del riesame non rappresentano tutte rose e fiori.
Infatti, nonostante la scarcerazione definitiva e l’assunto della Corte di Cassazione, “Non esiste nessun ‘sistema’ Romeo“, il Collegio presieduto dal giudice Gianluca Soana ha affermato che sono comunque evidenti e reali molti dei gravi indizi che sosterrebbero l’impianto accusatorio nei confronti dell’imprenditore napoletano.
Per il Tribunale del riesame, infatti, la dichiarazione di Marco Gasparri, che ha affermato di aver ricevuto almeno 100mila euro da Alfredo Romeo per pilotare la gara d’appalto miliardaria per l’affare FM4 all’interno dell’ente pubblico Consip, potrebbe rappresentare il fulcro del prossimo processo che avrà inizio il 19 ottobre.
Inoltre, attraverso alcune intercettazioni (questa volta legalmente registrate), sarebbero stati provati più incontri tra i due. “Non condivido affatto le motivazioni pubblicate dal Tribunale“, ha dichiarato l’avvocato Alfredo Sorge, contattato da VocediNapoli.it.
Il caso Consip è da mesi che riempie le cronache dei giornali. La vicenda si è tramutata in un vero e proprio Vaso di Pandora nel quale erano contenuti ben altre questioni: il coinvolgimento del mondo della politica (indagati Tiziano Renzi, padre del Segretario del Partito Democratico e il Ministro Luca Lotti), del mondo dell’arma dei Carabinieri con la messa in accusa dei vertici del NOE (che avrebbero falsificato un’intercettazione relativa al papà di Matteo Renzi) e del Comandante Tullio Del Sette e del mondo della giustizia con il conflitto tra la Procura di Napoli e quella di Roma con conseguente indagine ai danni del Pm Henry John Woodcock.