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Consip, Marco Gasparri confessa: “Ho preso 100mila euro in 4 anni per informare Romeo sui bandi di gara”

Arriva una possibile svolta per l’inchiesta Consip che potrebbe accelerare l’iter processuale. Infatti durante l’incidente probatorio sostenuto ieri, lunedì 8 maggio, davanti al pubblico ministero Gaspare Sturzo, l’ex dirigente Marco Gasparri ha dichiarato: “Ho preso 100 mila euro nell’arco di quattro anni per informare Alfredo Romeo sulle gare bandite da Consip“. L’interrogatorio potrebbe consentire alla procura di chiedere al tribunale il giudizio immediato per il duo Gasparri – Romeo.

La notizia arriva lo stesso giorno della decisione del Csm (Consiglio superiore della magistratura) di sanzionare il pm di Napoli, Henry John Woodcock per aver avuto rapporti con la stampa nonostante il divieto da parte dell’ordinamento giudiziario.

Consip, Marco Gasparri confessa: "Ho preso 100mila euro in 4 anni per informare Romeo sui bandi di gara"
Marco Gasparri

La confessione di Gasparri conferma l’impianto accusatorio del procuratore aggiunto Paolo Ielo e del pm Mario Palazzi basato sul reato di corruzione. L’ex dirigente Consip ha di fatto confermato già quello che aveva ammesso durante gli interrogatori sostenuti a dicembre davanti la procura di Roma.

In quell’occasione Gasparri ha dichiarato: “I miei rapporti con Romeo iniziarono ad essere stabili dal 2013 con una prima donazione di 5000 euro, dal 2014 in poi i versamenti diventarono sempre più frequenti“. Per questo l’imprenditore napoletano “ricompensava il dirignte con notizie riservate su gare di appalto bandite in Consip, in particolare si mise a disposizione per la gara FM4, quella da 2,7 miliardi di euro“.

Pronta la nota dei legali di Alfredo Romeo: “Gasparri ha reso molti chiarimenti rispetto ai precedenti interrogatori, precisando diversi aspetti tutti ritenuti molto utili alla difesa di Alfredo Romeo e della società Romeo Gestioni, tanto da ritenere ormai difficilmente configurabili ipotesi di reato e di illeciti amministrativi“, hanno affermato gli avvocati Francesco Carotenuto, Alfredo Sorge e Gianni Vignola.