I profughi come arma. La pressione sugli stati europei è ad altissima tensione e potrebbe cambiare gli equilibri sociali dei singoli paesi
Lo ha fatto la Turchia in occasione della guerra in Siria, l’ha messa in atto la Libia durante questi ultimi anni, lo sta ripetendo la Russia. La nuova minaccia rivolta da Vladimir Putin all’Europa si chiama ‘migranti’. Sono milioni le persone in fuga dall’Ucraina. In 700mila arriverebbero in Europa nei prossimi giorni. I profughi sono l’arma umana che il Cremlino vuole utilizzare per destabilizzare l’Unione Europea.
I profughi come arma
Il tema dell’immigrazione ha sempre diviso il continente. In occasione degli sbarchi delle persone provenienti dal Nord Africa sono state messe più volte sul tavolo delle trattative europee, la questione dell’accoglienza e della richiesta d’asilo. A fare la voce forte proprio l’Italia, principale paese divenuto meta di attracco per i barconi con a bordo gli immigrati in fuga dalla guerra. Anche ad Est si è vista la stessa situazione con l’arrivo, in passato, dei profughi siriani e lo scorso anno di cittadini originari del Medio Oriente. Migliaia di persone ferme ai confini tra Bielorussia, Ungheria e Polonia i cui rispettivi governi, riuniti con la Slovacchia e la Repubblica Ceca (il noto fronte di Visegrad), hanno posto di fronte un muro che ha impedito a uomini, donne e bambini di entrare in Europa.
I profughi come arma: la pressione sui confini ad Ovest
La situazione, finora affrontata con grande spirito di unione e solidarietà, potrebbe esplodere proprio con gli sfollati ucraini. Un contesto conosciuto da Putin. Lo ‘Zar è pronto ad utilizzare questa leva per fare pressione sui governi autoritari, sovranisti e illiberali che fanno parte dell’Unione Europea. In particolare proprio su quelli che costituiscono l’asse di Visegrad. Le tensioni sociali ed economiche che potrebbero scaturire a causa di quesi nuovi flussi migratori, potrebbero rendere fertile il terreno dei nazionalismi. Aspetto che si rivelerebbe davvero problematico per la tenuta del fronte europeo.