Perché non si trova lavoro a Napoli con il reddito di cittadinanza. I dati dell'Inps e della Caritas sono impietosi. Il sussidio un fallimento al Sud
Napoli è la città metropolitana con il numero di percettori del reddito di cittadinanza più grande d’Italia. La Campania è tra le ultime regioni a favorire in modo concreto il passaggio per chi percepisce il reddito, nel mondo del lavoro.
Migliaia i furbetti scoperti nel 2020, scarsi i controlli, navigator senza contratto e passaggio dai centri per l’impiego alle agenzie private. In totale sono 3 milioni i destinatari del sussidio, di cui 1,2 milioni sono singoli individui e 1,3 milioni sono invece le famiglie che usufruiscono del reddito.
Solo a giugno lo Stato ha speso 740 milioni di euro per finanziare il reddito di cittadinanza. Un quadro nerissimo per una riforma che avrebbe dovuto abolire la povertà e rivoluzionare il mondo del lavoro
Perché non si trova lavoro a Napoli con il reddito di cittadinanza
Invece i poveri ci sono, nonostante il grande aiuto che il sussidio ha fornito alle fasce più deboli e il lavoro non si trova. Oltre ai dati forniti dall’Inps che descrivono questo drammatico contesto, c’è anche la nota della Caritas.
L’Organismo Pastorale della Conferenza Episcopale Italiana (Cei) ha tracciato il principale profilo di chi percepisce il reddito di cittadinanza: “Si tratta di persone deboli dal punto di vista lavorativo e in grandi difficoltà economiche e sociali. Spesso si tratta di persone che non hanno un titolo di studio, sono analfabeti funzionali e spesso hanno anche difficoltà con la lingua italiana“.
Un quadro tragico ma che purtroppo ben spiega il motivo per il quale è difficile trovare lavoro per chi percepisce il sussidio. Intanto la riforma sarà cambiata, se non da questo Governo, dal prossimo. E i partiti già stanno dando battaglia.