Il capo dei "Vikings" è coinvolto anche nel suicidio del tifoso bianconero Raffaello Bucci e nei rapporti tra Juve e 'Ndrangheta
Loris Grancini è stato arrestato lo scorso dicembre perché ritenuto colpevole di essere stato il mandante di un omicidio. I guai del capo ultras della Juventus sono diversi. Coinvolto in altre due inchieste, quella relativa al suicidio del tifoso bianconero Raffaello Bucci e un’altra che riguarda il rapporto tra la Ndrangheta e la Vecchia Signora, Grancini è accusato anche di estorsione.
Il capo dei Vikinks, secondo il pm Enrico Pavone, avrebbe minacciato un venditore di biglietti per eventi con l’obiettivo di ottenere i tagliandi per le sfide della Juventus in modo “preferenziale“. Come riportato da Il Mattino, l’udienza preliminare iniziata oggi davanti al gup Stefania Pepe, è stata rinviata al 7 giugno.
I giudici hanno preso questa decisione in quanto Grancini ha chiesto di essere interrogato in aula. Il primo caso che lo vede imputato sarebbe avvenuto a fine aprile 2015 per la partita di Champions Juve-Real. La presunta vittima, poiché aveva annullato per ragioni tecniche l’emissione di 250 biglietti, si è visto entrare nel negozio Grancini in compagnia di altre due persone che l’avrebbero minacciato di dare fuoco all’esercizio commerciale.
Fatti del genere, con minacce al seguito, sono capitati in altre due occasioni: una relativa a Juve – Crotone (con un pò di biglietti da riservare per alcuni “amici” calabresi) ed un’altra per Juve – Roma.