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Caso Bucci, l’ultrà juventino suicida: la compagna ha chiesto la riapertura del processo

Si è suicidato a luglio dello scorso anno, da allora la sua vicenda è coperta da ombre e mistero. Raffaello Bucci, uno degli ultras più influenti dei Drughi (gruppo sostenitore della Juventus) diventato poi collaboratore della scoeità bianconero, si è tolto la vita dopo un interrogatorio nei suoi confronti sostenuto dai magistrati. La sua tragica storia potrebbe essere fondamentale per dare una svolta all’indagine che vedrebbe coinvolta la Vecchia Signora e la sua tifoseria in rapporti illeciti con la ‘Ndrangheta calabrese. L’organizzazione criminale si sarebbe infiltrata nelle curve popolate dagli ultras bianconeri per espandere le proprie attività economiche illegali, come il bagarinaggio.

Caso Bucci, l'ultrà juventino suicida: la moglie ha chiesto la riapertura del processo

È di qualche giorno fa la notizia secondo la quale Bucci è stato anche in contatto con i servizi segreti che lo avrebbero utilizzato come “infiltrato” per le indagini sul caso in questione. Inoltre le testimonianze di persone a lui care che avrebbero escluso la sua volontà di farla finita, hanno reso la vicenda ancora più oscura. In questo senso alcuni dettagli che riguardano la dinamica del suicidio e rivelati dall’ex compagna Gabriella Bernardis, rivelerebbero alcuni scenari del tutto sorprendenti: “Ci sono troppe incongruenze e l’archiviazione chiesta dal pm non tiene conto di molti dettagli. Sul cadavere ci sono ferite che fanno pensare a un pestaggio avvenuto prima del suicidio. Poi c’è stato il il black-out delle intercettazioni il giorno prima del suicidio e la mancanza di foto del corpo nella relazione del medico legale. Grazie alla nostra foto non si è perso il dettaglio della frattura alla mandibola e all’occhio, fratture che non sono compatibili col tipo di caduta. Inoltre, sugli occhiali da sole che mi hanno consegnato c’erano del sangue e dei pezzetti del suo sopracciglio“.

In questo senso il suicidio potrebbe essere stato provocato e per questo il legale della famiglia Paolo Verra depositerà una richiesta ufficiale per la riapertura del processo. Tutto ciò è avvenuto dopo la recente audizione dell’antimafia nei confronti proprio della Juventus e in merito a presunti rapporti con il sodalizio calabrese dei Dominiello. Che la Digos o le forze dell’ordine utilizzino i contatti con persone interne alle curve per ottenere informazioni su presunte infiltrazioni criminali, non è una novità. Ma la morte di Bucci potrebbe aprire un vaso di Pandora che conterrebbe elementi e dettagli molto importanti.

Del resto la presenza del clan Dominiello come infiltrato nella curva juventina e che Bucci (come altri) abbia fatto affari illeciti provenienti dal bagarinaggio, sono fatti risaputi. Le prove emergono dalle testimonianze degli inquisiti all’interno dell’indagine, lo stesso boss Saverio Dominiello (padre di Rocco, leader dei Drughi di Montanaro) durante un’udienza preliminare, ha ammesso di essere stato uno ‘Ndranghetista e di aver protetto il figlio da alcuni conflitti nati dagli affari che l’organizzazione combinava nelle curve juventine.