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Antonietta Gargiulo aveva parlato con il capitano del marito: non voleva che perdesse il lavoro

Nonostante le ripetute violenze subite, la moglie di Luigi Capasso ha cercato in tutti i modi di denunciare la situazione all'autorità

Antonietta Gargiulo avrebbe parlato almeno due volte con il comandante del marito, il capitano Giambattista Fumarola. Incontrando l’ufficiale dei carabinieri, la donna ferita e ridotta in gravi condizioni dai colpi esplosi dall’arma d’ordinanza del marito Luigi Capasso, credeva di poter risolvere una situazione che poi è degenerata nei tragici fatti di mercoledì scorso.

Delle avvisaglie sulla possibile strage di Latina ci sono state e la Gargiulo avrebbe voluto porvi rimedio senza che al marito accadesse qualcosa di grave o irreparabile. Ma nonostante le rassicurazioni ricevute dal comandante e dai colleghi militari di Capasso, il dramma è accaduto lo stesso. Sono diversi i dubbi che aleggiano intorno alla vicenda.

A partire dal percorso psicologico sostenuto da Capasso, alla sua breve sospensione dal servizio e successiva reintegrazione dopo che aveva sostenuto una visita medica. Un controllo clinico che ne ha certificato l’idoneità al servizio e che gli ha consentito di poter impugnare di nuovo ala sua pistola d’ordinanza.

A noi non è mai risultato che fosse in analisi, non lo abbiamo mai saputo“, ha dichiarato l’avvocato della Gargiulo Maria Belli. Diversi gli episodi di violenza subiti dalla donna. Uno su tutti quello fuori la fabbrica della Findus dove lavora. In quell’occasione Luigi Capasso l’aveva picchiata davanti a tutti. E lei aveva presentato una denuncia alla polizia, su cui era stata convocata solo quattro mesi dopo. Ma anche il marito aveva denunciato la moglie perché colpevole di non volergli far vedere le figlie.

Ha affermato in merito il vice questore vicario di Latina, Cristiano Tatarelli: Ci sono sempre sembrate segnalazioni, come se ne vedono tante, tra due coniugi litigiosi in vista della separazione“. Ma ha dichiarato l’avvocato Belli: “Capasso era ossessionato dalla separazione, cercava sempre di incontrarsi con la moglie da soli con più scuse. Una volta erano i vestiti da recuperare, un’altra la voglia di vedere le figlie. Le ho sempre consigliato di evitare. Ma, nonostante tutto, non ha mai voluto formalizzare una denuncia per stalking temendo conseguenze per il marito, che rischiava il lavoro“.