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Strage di Latina, aperta un’inchiesta: la procura indaga sull’idoneità al servizio di Capasso

Molti dubbi sul fatto che Capasso sia risultato idoneo al servizio e soprattutto sul possesso della pistola d'ordinanza

Il problema è rappresentato proprio da quella pistola. È stato tutto regolare? L’arma che Luigi Capasso ha usato per mandare in coma la moglie e uccidere le sue due figlie era la propria pistola d’ordinanza. Capasso era un carabiniere e nonostante i suoi problemi psicologici e il periodo buio che stava passando, aveva ancora quell’arma con se.

Per questo ed altri motivi il pm Gregorio Capasso della  ha aperto un fascicolo d’inchiesta. L’obiettivo è comprendere e il gesto di Luigi Capasso poteva essere previsto ed evitato in qualche modo. Mentre la moglie, Antonietta Gargiulo, è ancora sedata in ospedale e non sa che le sue due figlie Alessia e Martina sono state uccise dal padre che poi si è suicidato.

Il 48enne originario di Secondigliano aveva già avuto una sospensione in passato di cinque anni per una truffa ad una compagnia assicurativa. È stato poi reintegrato normalmente in servizio. Maria Belli è l’avvocato di Antonietta Gargiulo la moglie di Capasso. Il legale ha conosciuto la 38enne grazie ad un incontro presso l’associazione “Valore donna“, dove la Gargulo era stata mandata da un’amica che era a conoscenza dei suoi problemi familiari.

Alla fine del mese d marzo era prevista l’udienza di divorzio dinanzi al giudice Paola Lodolini. Ha dichiarato l’avvocato Belli: “Antonietta aveva più volte segnalato minacce, comportamenti anomali del marito. Le figlie erano terrorizzate dalla presenza del padre, avevano anche assistito alle percosse in casa subite dalla mamma. Ma, nonostante tutto, lei voleva solo essere difesa in qualche modo senza danneggiare il marito, che rischiava grosso per i suoi precedenti di servizio“.