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Cronistoria della “strada del morte”: la guerra di via Oronzio Costa tra la paranza e i Buonerba

In quella strada morì il capo Emanuele Sibillo, colpito alla schiena da un proiettile durante un raid intimidatorio, e venne ferito Antonio Napoletano

Fisico esile, faccione con qualche brufolo sparso qua e là e le sacche di drenaggio per le ferite d’arma da fuoco subite in una sparatoria avvenuta poche settimane prima della vendetta, quando – secondo quanto emerso dalle indagini – ha giustiziato un giovane innocente, cugino di un affiliato al clan rivale.

Questo è Antonio Napoletano, 20 anni, detto ‘o Nannone, uno degli elementi più pericolosi e spietati della “paranza dei bimbi” di Forcella, sgominata negli ultimi anni da numerosi arresti. E’ ritenuto, secondo le indagini della Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli e della Squadra Mobile della polizia, il killer di Luigi Galletta, il meccanico di 21 anni ucciso per una vendetta trasversale dopo che non era in grado di fornire ai sicari informazioni utili relative a dove si nascondesse il cugino Luigi Criscuolo del clan Buonerba, i Capelloni di via Oronzio Costa.

Antonio Napoletano alias “Nannone”

Proprio in quella che è stata ribattezzata la “via della morte” tra la fine di giugno e la fine di luglio è andata in scena la guerra tra il clan della “paranza dei bimbi” (Sibillo-Amirante-Brunetti-Giuliano) e quello dei Buonerba (“amici” dei Mariano dei Quartieri Spagnoli e, grazie a loro, entrati in contatto con i Mazzarella, rivali storici dei Giuliano a Forcella).

LA ROTTURA – In quel vicoletto stretto, compreso tra piazza De Nicola e via Carbonara, si sparava quasi tutte le notti. Iniziavano i giovani della paranza a lanciare i primi segnali. Partivo dai loro covi e, a bordo di potenti scooter, raggiungevano via Oronzio Costa e sparavano all’impazzata contro l’abitazione della famiglia Buonerba, rea di non pagare più la cambiale per lo spaccio, regolarmente versata fino al 9 giugno precedente, giorno del blitz della polizia che smembrò buona parte del clan della “paranza”. Da quel giorno i Capelloni non ne volevano sapere di continuare a pagare, forte anche dei loro contatti con i Mariano dei Quartieri e i Sequino del Rione Sanità.

Emanuele Sibillo

SPARI DALLE FINESTRE – Furono settimane di fuoco che videro i Sibillo, con i fratelli Emanuele e Pasquale, sfuggiti al blitz, accompagnati da giovanissimi e feroci affiliati, tra cui Antonio Napolitano, presentarsi quasi tutte le sere in via Oronzio Costa dove si dava luogo a un vero e proprio conflitto a fuoco che alla fine vide i Buonerba trionfare. Quest’ultimi, dalle finestre, dai bassi e dai balconi delle proprie abitazioni, rispondevano al piombo intimidatorio dei “bimbi” con raffiche di proiettili che hanno provocato feriti e la morte di Emanuele Sibillo, il capo della paranza.

Tra i feriti anche Antonio Napoletano che il mese successivo servì la sua vendetta: scese in strada e uccise con tre botte al torace un innocente, Luigi Galletta, solo perché cugino di un suo nemico.. Lo stesso Napoletano risulterebbe coinvolto anche nell’omicidio di Ciro Esposito, avvenuto nel gennaio del 2015. Avrebbe fatto parte del commando di fuoco che uccise il figlio di Pierino Esposito, uno dei boss del Rione Sanità.

Una carriera criminale già bella compromessa quella di ‘Nannone’ nonostante la giovanissima età. Oggi è poco più che ventenne, all’epoca ne aveva appena 17. Viveva insieme alla madre in vico Pergola all’Avvocata, nella zona del Borgo Sant’Antonio Abate. Si tratta della stessa strada dove sono stati uccisi il 6 settembre 2017 Salvatore Dragonetti ed Edoardo Amoroso.

Luigi Galletta

Vi riproponiamo la cronaca di quei giorni di terrore che dal 27 giugno alla notte del 3 luglio segnarono la morte di Emanuele Sibillo, l’omicidio di un innocente Luigi Galletta e il ferimento a colpi d’arma da fuoco di tre giovanissimi, tra cui Antonio Napoletano, che qualche giorno dopo si vendicò uccidendo barbaramente il meccanico che con la criminalità organizzata non aveva nulla  a che fare.

27 giugno 2015: Sette colpi d’arma da fuoco sono stati esplosi nella notte in via Oronzio Costa, non molto distante da via Duomo, nel quartiere Vicaria a Napoli. A segnalare l’episodio alla polizia sono stati alcuni residenti che, impauriti dagli spari uditi nel cuore della notte (erano da poco passate le 3.30), hanno chiamato allarmati il 113. Giunti sul posto, gli agenti del Commissariato locale hanno rinvenuto sette bossoli, uno dei quali ha distrutto il lunotto di un’auto il cui proprietario, pregiudicato per piccoli reati, ha fatto sapere ai poliziotti di non aver mai subito minacce.

29 giugno 2015 – Il ferimento di Nannone: Notte di sangue nel quartiere San Lorenzo a Napoli. 3 minorenni sono rimasti coinvolti in una sparatoria in Via Oronzo Costa intorno all’1.30. Si tratta di un 16enne pluripregiudicato che dopo essere stato lievemente ferito è riuscito a scappare, un 17enne con alcuni precedenti che si trova attualmente ricoverato in pericolo di vita dopo essere stato colpito da proiettili al torace ed infine un incensurato di 17 anni che riporta ferite all’avambraccio e al torace. Ancora da chiarire la dinamica dei fatti in quanto l’ultimo dei tre dice di essere rimasto coinvolto per sbaglio. Si trovava a bordo di uno scooter dietro il mezzo su cui si trovavano gli altri due ragazzi. L’unico che potrebbe fornire una spiegazione è in condizioni estremamente gravi. Gli uomini delle forze dell’ordine sono stati allertati dopo la sparatoria. Proseguono le indagini.

1 luglio 2015 –  A 48 ore di distanza dalla sparatoria che ha ferito, anche gravemente, tre minorenni nel quartiere San Lorenzo a Napoli, si torna a far fuoco in via Oronzio Costa. Questa volta si tratta di un’intimidazione e non c’è da registrare, per fortuna, nessuna persona ferita. Erano da poco passate le 20.30 di martedì 30 giugno quando due ragazzi in scooter hanno esploso sei colpi d’arma da fuoco contro un’abitazione. Allarmati, probabilmente, dall’ennesimo raid tra baby camorristi, i residenti hanno allertato la polizia che una volta giunta sul posto ha rinvenuto due bossoli calibro 7.65 e quatto bossoli calibro 9×21. Nessuno però ha saputo fornire informazioni utili per risalire all’identificazione dello scooter sul quale viaggiavano di due malviventi. Due fori hanno interessato la veranda dell’abitazione di un uomo, con piccoli precedenti, che al momento dell’esplosione dei colpi d’arma da fuoco non era in casa.

LA PARANZA IN VIA ORONZIO COSTA

Notte del 2 luglio 2015: Ucciso Emanuele Sibillo –  E’ stato ucciso con un colpo alla schiena nella “sua” Forcella e scaricato fuori all’ospedale Loreto Mare da chi lo ha soccorso ma si è poi reso conto che non c’era più nulla da fare. Emanuele Sibillo era uno dei baby camorristi più temuti nel centro storico di Napoli, in quel quartiere di Forcella dove negli ultimi tempi si spara sistematicamente quasi ogni notte. Sibillo è stato ucciso probabilmente in via Oronzio Costa, già teatro di numerosi raid armati nelle ore precedenti, dove la polizia ha rinvenuto 13 bossoli di tre diversi calibri.

Emanuele Sibillo, che qualche anno fa venne sorpreso dalla polizia durante un summit di camorra con esponenti di rango della criminalità napoletana, era sfuggito insieme al fratello Pasquale, detto Lino, a un blitz della polizia che lo scorso 9 giugno portò all’arresto di 60 persone nel quartiere di Forcella accusate di associazione a delinquere di stampo camorristico ed estorsione. Da quel giorno era latitante ma continuava a sguazzare per i vicoli di Forcella dove qualche clan rivale lo ha ucciso nella notte del 2 luglio.

Arrestata la compagna di Pasquale Sibillo: Vincenza Carrese fermata per spaccio
Emanuele e Pasquale Sibillo

3o luglio 2017 – Omicidio Salvatore D’Alpino: È di un morto e un ferito grave il bilancio di una sparatoria avvenuta nel tardo pomeriggio a Napoli, in piazza Mancini, nei pressi del popolare mercato della Duchesca. Gli uomini colpiti dalle pallottole sono due napoletani: il 36enne Salvatore D’Alpino, deceduto in ospedale per i danni subiti nello scontro a fuoco, e il 37enne Sabatino Caldarelli, ferito all’addome e trasportato d’urgenza al Loreto Mare. Entrambi sono già noti alle forze dell’ordine, con precedenti per ricettazione e contraffazione. Sul posto sono intervenuti gli agenti delle volanti e i vigili urbani. Secondo i testimoni sarebbero stati sparati diversi colpi d’arma da fuoco contro le due vittime dell’agguato. Prima dell’arrivo della polizia D’Alpino sarebbe stato portato via in sella a un motorino, sul quale viaggiavano altre due persone, verso il più vicino l’ospedale. Fuori il nosocomio si è radunato un folto gruppo di parenti delle vittime

IL VIDEO DELL’OMICIDIO DI D’ALPINO

31 luglio 2017 – Omicidio Galletta: Ancora un agguato in pieno centro a Napoli. Intorno alle 18 del 31 luglio due uomini a bordo di una moto di grossa cilindrata hanno esploso diversi colpi d’arma da fuoco contro un giovane di 21 anni che lavorava all’interno di una officina da meccanico.L’episodio si è verificato in via Carbonara, tra piazza Garibaldi e Forcella, dove negli ultimi mesi è in corso una violenta faida di camorra che vede coinvolte le cosiddette ‘paranze di bimbi’ e dove ieri è stato ucciso un pregiudicato ed è stata ferita un’altra persona. La vittima, Luigi Galletta di 21 anni, che non ha precedenti penali, raggiunta da tre proiettili all’emitorace, è stata trasportata all’ospedale Loreto Mare in condizioni disperate. Inutile la corsa in sala operatoria, il ragazzo è morto poco dopo. Gli inquirenti hanno accertato che nei giorni precedenti il meccanico era già stato aggredito da sconosciuti.