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Ischia, la vignetta di Famiglia Cristiana fa infuriare gli isolani

La satira del noto giornale cattolico ha suscitato molte polemiche tra la popolazione colpita dal terremoto

Casabusivamicciola“, è la scritta bella grande che è comparsa su uno di quei classici cartelli che annunciano l’ingresso in un Comune. La vignetta è stata realizzata da Vignazia disegnatore del giornale Famiglia Cristiana.

Quella vignetta è totalmente inopportuna e fuori luogo”, ha dichiarato Giuseppe Silvitelli, vicesindaco del Comune di Casamicciola. Subito sono infuriate le polemiche contro la stampa e i giornalisti già bersaglio degli isolani nelle giornate post terremoto a causa delle inchieste su eventuali reati di abusivismo.

L’avvocato ischitano Mario Sacco sta valutando “l’opportunità di proporre una querela contro il giornale perché riteniamo inaccettabile identificare Casamicciola con gli abusi“. Pronta la replica del settimanale cattolico:

Dispiace che qualcuno si sia sentito offeso dalla vignetta di Vignazia pubblicata su Famiglia Cristiana n. 36. Non era nelle intenzioni del disegnatore né del settimanale ferire la sensibilità di alcuno. Perciò chiediamo scusa se questo è avvenuto. La vignetta invitava semplicemente a riflettere, come tutte le vignette del nostro settimanale, utilizzando lo strumento della satira, che per sua natura presenta il rischio di letture ambivalenti e contraddittorie. Non era perciò rivolta agli ischitani, cui Famiglia Cristiana, nello stesso numero, ha dedicato un ampio servizio, intervistando il pompiere eroe che ha salvato i tre coraggiosi fratellini, bensì al fenomeno dell’abusivismo, da cui, come è stato rilevato da tutti i mass media, Ischia non è esente. Secondo un rapporto di Legambiente, la Campania è in testa alla classifica dell’illegalità nel ciclo del cemento costiero. Solo nel 2017 e sul suo territorio è commesso il 20,3 per cento dei reati totali inerenti la cementificazione. In particolare, solo per il Comune di Ischia sono state presentate 7.235 domande di condono in 30 anni, 4.408 delle quali ancora da evadere ad aprile dello scorso anno. Per non parlare – aggiunge la nota – dei materiali scadenti utilizzati. Prendersela con una vignetta e con i giornalisti che si sono recati sul posto per raccontare quel che è accaduto non ha molto senso e non risolve il problema“.