I militari accompagnati dai Vigili del fuoco hanno agito su mandato della Procura
Sarebbero 3000 le richieste di condono presentate dai circa 8286 abitanti del Comune di Casamicciola, l’area più colpita dal terremoto che ha letteralmente scosso l’isola d’Ischia lunedì scorso. Per acquisirne i documenti, i Carabinieri si sono recati negli uffici dell’amministrazione comunale. A causa dell’inagibilità del Comune i militari sono stati accompagnati dai Vigili del fuoco.
Le forze dell’ordine hanno eseguito la richiesta della Procura di Napoli che attraverso le parole del neo capo Procuratore Giovanni Melillo, aveva annunciato l’apertura di un’inchiesta basata su una denuncia contro ignoti per i gravi reati di disastro ed omicidio colposo plurimi. Tutto è scattato a partire dalle dichiarazioni del capo della Protezione civile Angelo Borrelli: “Gli edifici crollati sono stati costruiti con materiali scadenti“.
Intanto, ieri, il quotidiano La Repubblica ha intervistato Gianni Trani uno dei proprietari della palazzina crollata in cui vivano i tre fratelli salvati dalle macerie, Ciro, Mattias e Pasquale, con i loro genitori. Trani ha affermato che, “Quel secondo piano non esisteva, lo realizzò la famiglia di mia moglie. E poi chiesero il condono. Ma stiamo parlando degli anni Ottanta. Anche la tettoia grande sul terrazzo fu fatta negli anni Novanta e avemmo accesso ad un’altra sanatoria. Ma sempre senza risposta definitiva. Dovremmo essere processati per questo? Per aver risposto a una legge e aver pagato all’epoca oneri di urbanizzazione per almeno 5 milioni di vecchie lire? Questo palazzo ha trascinato giù tutte le nostre vite, ha polverizzato sacrifici, ma per fortuna ci ha anche restituito vivi. Ora solo questo conta. Perché, se proprio bisogna aprirlo un processo e vedere tutto quello che ci ha portato fino a qui, allora consideriamo se non deve essere lo Stato a passarsi una mano sulla coscienza“.