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Terremoto a Ischia, il vulcanologo: “La scossa del 21 agosto non ci dà alcuna garanzia che non si ripetano terremoti anche più forti “

Il terremoto avvenuto lo scorso 21 luglio a Ischia (Napoli) è stato devastante, due vittime e interi edifici crollati sono il bilancio definitivo di una lunga notte di paura. La storia dei tre fratellini di Casamicciola ha commosso l’Italia intera, ma a distanza di una settimana i riflettori iniziano a spegnersi sull’intera vicenda. L’errore degli esperti dell’INGV (Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia) nell’individuare sia la magnitudo che l’epicentro, ha fatto storcere il naso a molti. Inizialmente si è diffusa infatti la notizia di una scossa avvenuta in mare, solo in seguito la verità è stata rivelata: il movimento tellurico è avvenuto proprio a Casamicciola e questo ha causato degli effetti così evidenti che un tale errore non è ammissibile.

Giuseppe Mastrolorenzo, vulcanologo e primo ricercatore dell’Osservatorio Vesuviano, ha effettuato rilievi in zona e rilasciato una lunga intervista al quotidiano Il Mattino in cui ha provato a dare delle risposte. Domande importanti per la vita degli abitanti dell’isola sono state poste all’esperto che ha evidenziato dettagli salienti e meritevoli di attenzione mediatica. Innanzitutto, contro ogni attacco all’allarmismo, il ricercatore ha dichiarato: “L’illusione che siamo una generazione che non vedrà terremoti catastrofici è una illusione. In geologia quello che accade in passato si ripete con la stessa intensità e nello stesso luogo. Ecco perché mappiamo i luoghi dei terremoti e stabiliamo quali aree dichiarare ad alto rischio sismico“.

Sui dati il pasticcio è stato fatto, il dottor Mastrolorenzo però ha tentato di dare una spiegazione a quanto accaduto : “I miei colleghi hanno sbagliato. Fin dall’inizio avevo espresso le mie perplessità sulla localizzazione dell’ipocentro e dell’epicentro, anche dopo la correzione a 5 km e magnitudo 4. La localizzazione di un terremoto si fa in base allo studio delle registrazioni effettuate dai sismografi: in questo caso di quelli presenti a Ischia, Campi Flegrei e Ventotene. I sismografi hanno rilevato i tempi di arrivo e le caratteristiche delle onde sismiche, dati che avrebbero dovuto consentire il calcolo esatto dell’ipocentro. Ma nel calcolo si è fatto riferimento a un modello sbagliato, valido cioè per il Tirreno centrale ma non per l’isola d’Ischia . Che ripeto ha caratteristiche proprie con un magma molto in superficie“.

Altro punto saliente delle dichiarazioni rilasciate dal vulcanologo riguarda la contestazione inerente gli effetti devastanti derivati dalla scossa: “Gli effetti devastanti sono concentrati nella parte alta di Casamicciola e i danni corrispondono ad un ottavo/nono grado della scala Mercalli. Ho rilevato la presenza di fratture nel suolo, tipiche delle aree epicentrali di terremoti molto superficiali. Quindi l’ipocentro era immediatamente al di sotto della zona devastata e non a mare. Ma soprattutto il sisma si è sprigionato molto in superficie“.