Gli obiettivi erano due: contenere il corteo composto dai tifosi tedeschi e impedire gli scontri con gli ultras del Napoli. Da questo punto di vista il Prefetto di Napoli Claudio Palomba e il Questore Alessandro Giuliano hanno dichiarato di aver raggiunto lo scopo. Dopo i ringraziamenti di rito agli uomini e le donne in divisa che ieri hanno garantito la sicurezza e salvaguardato l’ordine pubblico in città, le autorità e le istituzioni locali hanno spiegato ai cittadini (attraverso una conferenza stampa che si è tenuta questa mattina in Prefettura) come si sono svolti i fatti.
La ricostruzione dei fatti
Stiamo ovviamente parlando della guerriglia scatenata dal tifo organizzato tedesco e che ha messo a ferro e fuoco piazza del Gesù: lancio di pietre, bottiglie e petardi. Esterni di due locali della piazza devastati. Due auto date alle fiamme. Qualche agente ferito e alcuni arresti. Questo è stato il bilancio del pomeriggio che ha anticipato la sfida di Champions League vinta poi dal Napoli contro l’Eintracht di Francoforte allo stadio Maradona. Tensioni che hanno avuto un seguito dopo il termine del match, con gruppi di ultras napoletani che hanno cercato di raggiungere gli avversari tedeschi ‘chiusi’ e sorvegliati, all’hotel Royal Continental sul lungomare, da centinaia di agenti e carabinieri.
Il Prefetto
“Non possiamo impedire la circolazione delle persone nel continente, né possiamo sequestrarle dentro una struttura o non farle girare per la città – ha spiegato il Prefetto riferendosi agli ultras tedeschi- Quello che potevamo fare era contenerli, tenerli raggruppati ed evitare che si scontrassero con i tifosi napoletani. Anche se i 500 facinorosi non potevano avere accesso allo stadio, avevano comunque acquistato dei titoli di viaggio e dei pacchetti turistici che hanno garantito loro l’arrivo e la permanenza a Napoli. Tra l’altro, avendo una strategia di base, sono giunti in città da destinazioni diverse, come Bari, Pescara e Salerno. Senza contare gli infiltrati della tifoseria bergamasca. Inoltre sono stati riconosciuti, perquisiti, disarmati e durante il corteo non è accaduto nulla“.
Il Questore
Eppure piazza del Gesù è stata messa a ferro e fuoco. Due attività commerciali hanno subito ingenti danni. Qualche autobus dell’Anm è stato danneggiato. Chi si trovava in quel momento in zona ha vissuto attimi di panico. È stato tutto normale? Si poteva evitare quello che è accaduto? “Piazza del Gesù era un luogo ottimale per circondare, contenere e sorvegliare le centinaia di ultras tedeschi li raggruppati – ha affermato il Questore – È normale che l’attenzione di tutti sia stata concentrata in quei 15-20 minuti di guerriglia ma bisogna riconoscere che il lavoro delle forze dell’ordine, tolte le attività di prevenzione, è stato impiegato nell’arco di 48 ore. Se ci fossimo organizzati strategicamente per contenere i tedeschi in un’altra zona della città, ad esempio il lungomare o la riviera di Chiaia, magari oggi parleremmo di devastazione di quei luoghi. Per fortuna non c’è scappato il morto e soprattutto è stato evitato che quel gruppo di centinaia di persone arrivasse a Fuorigrotta“.
Il Sindaco
Per il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi la questione va affrontata, da un punto di vista normativo, a livello europeo: “Quello che è accaduto è inaccettabile. Non è giusto che una città, i suoi cittadini, commercianti e turisti restino ostaggio di queste azioni violente che nulla hanno a che fare con lo sport e i suoi valori. Tuttavia il fenomeno non lo si può contrastare a livello locale. È evidente che quella delle tifoserie violente è una piaga europea, di conseguenza ci vorrebbe una normativa comunitaria”.
Il Presidente
Della stessa opinione del primo cittadino ma da un punto di vista imprenditoriale, è stato il presidente Aurelio De Laurentiis: “Il sistema calcio così com’è non funziona. Non favorisce il fare impresa, non garantisce il giusto spettacolo ai tifosi. Questi ultimi e le società non possono essere vittime di amministratori poco capaci e lungimiranti. Il problema è che negli anni è stato concentrato il potere, anche economico oltre che politico, nelle mani di pochi e questo ha causato tutte le inefficienze che oggi creano non pochi ostacoli“.