Parla il fratello di Anna Borsa. Vincenzo Borsa ha raccontato alcuni aspetti legati al rapporto che aveva con la sorella uccisa dall'ex
È stata uccisa sul posto di lavoro, all’interno di un salone di bellezza sito a Pontecagnano, in provincia di Salerno. La giovane anna Borsa ha perso la vita ammazzata dall’ex Alfredo Erra. Oggi ci saranno i funerali a Pompei. A Il Meridiano ha parlato il fratello, Vincenzo Borsa.
Parla il fratello di Anna Borsa
“Vivo solo per i miei genitori e per dargli la forza di cui hanno bisogno. Vado avanti per loro e onestamente non so come ci stiano riuscendo. La mia pace non esiste più perché ho perso il mio angelo, il mio punto di riferimento. Non so quanto reggerò ancora in questo stato, ma non mollo: ora devo pensare solo a proteggere mia mamma e mio padre. Per la persona che ha ammazzato mia sorella, il mio angelo più bello, non esiste né pace né perdono. Spero che paghi tutto quello che deve pagare. La giustizia deve fare il suo lavoro in maniera seria. Anna era una persona buona, pronta a spendersi per tutti ed è lei che ha pagato“.
Parla il fratello di Anna Borsa: il racconto
“Si sono lasciati a luglio scorso e per tre mesi ha fatto perdere le sue tracce. Poi è tornato alla carica tormentando mia sorella. Io, dal canto mio le ho detto tante volte di andare dai carabinieri ma lei si rifiutava perché aveva paura delle conseguenze per lui. A me diceva di non affrontarlo faccia a faccia, come avrei voluto, ripetendomi: ‘Tu sei un bravo ragazzo amato da tutti e queste cose non le devi fare’. In questo modo proteggeva me e proteggeva lui. Quattro giorni fa ha provato a sporgere denuncia ma non ce l’ha fatta“.
“La verità è che non siamo stati aiutati: quando mia madre ha segnalato quello che stava accadendo le è stato risposto che doveva presentarsi mia sorella. Nessuno ha protetto né tutelato Anna. Mia madre mi ripete di continuo: ‘Chi può riportarla indietro ora?’. Possibile che nessuno abbia mai fatto uno più uno vedendo ciò che scriveva quella persona sui social? Nessuno sapeva nulla, ma stranamente dopo l’accaduto tutti hanno analizzato e spulciato i messaggi scritti su Facebook“.
“Avevamo l’abitudine di scriverci una lettera al mese in cui ci raccontavamo le cose che ci erano successe. Lei, proprio martedì, avrebbe dovuto darmi la lettera. Forse la stava ancora preparando, non so. Spero di trovarla: magari leggerò le cose che di persona non aveva il coraggio di dirmi. Domenica, quando siamo stati andati a fare la spesa, mi ha detto: ‘Non mollare perché farò di tutto per non farti chiudere il negozio (Vincenzo da qualche mese ha aperto un negozio di abbigliamento su Corso Umberto ndr)‘“.
Parla il fratello di Anna Borsa: il racconto: l’affetto della comunità e il sogno di Anna
“Non finirò mai di ringraziare i cittadini ed il sindaco Lanzara, che è stato vicino a me ed alla mia famiglia. La partecipazione della comunità mi ha reso orgoglioso di mia sorella, della persona che era. Quella folla avrei voluto vederla al suo matrimonio ma purtroppo non è stato possibile. Vorrei che un giorno si intitolasse un canile a mia sorella. Le amava moltissimo gli animali (il suo cane Bob era un fedele compagno di vita ndr) ed aveva un sogno: aprire un canile tutto suo“.