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Colpiti al petto e alla gola, David e Daniel morti dando la mano al papà: “Un’esecuzione”

I genitori di Daniel e David sono distrutti e chiedono massimo riserbo e rispetto. E’ quanto affermano fonti legali vicine alle vittime della strage di Ardea, ricordando che questa mattina i due ragazzi stavano giocando di fronte alla loro casa: sono stati avvicinati dall’uomo, uno e’ stato sparato al petto, l’altro alla gola, come una esecuzione.

“I genitori di Daniel e David sono distrutti e chiedono massimo riserbo e rispetto. Questa mattina i due ragazzi stavano giocando di fronte alla loro casa. Sono stati avvicinati dall’uomo, uno e’ stato sparato al petto, l’altro alla gola. E’ stata come una esecuzione“.

Lo afferma l’avvocato Diamante Ceci, difensore di Domenico Fusinato, padre dei due piccoli uccisi ad Ardea questa mattina e che sta scontando una condanna agli arresti domiciliari. “Questa e’ una tragedia – prosegue Ceci-. L’omicida alcuni giorni fa aveva minacciato la propria madre con un coltello. Nel novembre scorso e’ morto il padre che deteneva l’arma regolarmente. Nessuno dei suoi parenti ha restituito quella pistola. Oggi l’ha trovata, e’ uscito di casa e ha ucciso tre persone. La terza vittima e’ stata ammazzata con un colpo alla testa, si tratta della persona anziana che era venuta ad Ardea a trascorrere il week end”.

“Respiravano, tenevano la mano al padre…sono morti dando la mano al padre…”. Così Stella Di Gennaro, la nonna materna dei due bambini uccisi oggi a Ardea. “A me mi tengono ai domiciliari per un po’ di droga e questo con la pistola nessuno lo controllava, e guardate cosa ha fatto”. E’ quanto avrebbe detto, secondo alcuni testimoni oculari, il padre dei due bambini uccisi ad Ardea, gridando ad alta voce mentre tentava di prestare soccorso ai figli.