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Da boss a cantante, la nuova vita di Luigi Giuliano: “A girar per le strade era la morte”

E’ stato per oltre vent’anni il capo della camorra di Napoli, il re di Forcella dove tra contrabbando di sigarette, totonero, estorsioni e spaccio di droga aveva messo su, insieme ai suoi fratelli, miliardi e miliardi di lire.

Oggi, mentre nella sua Forcella è in corso un’operazione della polizia per contrastare le “nuove paranze”, Luigi Giuliano ha 69 anni e, dopo aver seguito i fratelli diventando collaboratore di giustizia nel 2002, è uscito dal programma di protezione e vive lontano da Napoli. Negli ultimi anni ha coltivato quelle passioni che, da boss del clan più potente di Napoli negli anni ’80 e ’90, non era riuscito ad approfondire.

Passioni soprattutto come la musica che già in passato lo videro autore di canzoni interpretate da neomelodici che lui stesso lanciava nel panorama artistico napoletano.

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Nei giorni scorsi Lovegino, che negli ultimi anni ha vissuto rapporti contrastanti con il figlio Nunzio, ha lanciato “Era di notte“, un brano che – così come si legge nelle descrizione su Youtube – fa parte di un progetto in cui l’ex boss intende raccontare la sua vita e i drammatici contesti in cui ha operato”. Un lavoro che vede protagonista anche il musicista romano Ludovico Piccinini che “ha curato le musiche, ha realizzato un corpus di brani intorno al mondo di Napoli, dal dopoguerra ai giorni nostri. Una testimonianza tanto diretta quanto poetica di uno dei più controversi e carismatici capi storici della camorra”.

Nel testo Luigi Giuliano, la cui voce si sente nelle ultime strofe del brano, fa riferimento a situazioni realmente accadute durante il suo “regno” criminale.  Situazioni di vita quotidiana. Dalle serate trascorse nei night tra donne e droga a “chi si avviava a prendere il pullman per andare a lavorare, chi cominciava una giornata ingegnandosi a rubare”.

Riferimenti al fratello Raffaele ‘o Zui, il più violento della famiglia, che nel 1988 nel corso dell’ennesima lite con la moglie, scaraventò la donna dal terzo piano procurandole un trauma cranico e diverse lesioni. Così come, anche se un tantino romanzato, riferimenti anche all’omicidio della 14enne Annalisa Durante (“uccisa da un proiettile vagante”) avvenuto nel 2004 a Forcella, periodo in cui il boss era già collaboratore di giustizia.

Era di notte ed era la sorte, a girar per le strade era la morte“, un ritornello che sintetizza nel migliore dei modi quel periodo.

IL LIBRO – Oltre alla musica e al cinema (“sta lavorando alla sceneggiatura di un film con l’attore Edoardo Velo”), l’ex boss nei prossimi mesi, insieme al giornalista Simone Di Meo, pubblicherà un libro dove saranno raccontati “quarant’anni di storie, intrighi, misteri e segreti” così come si legge in un articolo pubblicato da Dagospia.

“Dall’arrivo di Diego Armando Maradona a Napoli, al secondo e chiacchieratissimo scudetto perso dagli azzurri, nelle ultimissime giornate del campionato 1987-1988, fino ai rapporti con Gigi D’Alessio e altri importanti neomelodici, alla guerra contro la Nco di Raffaele Cutolo, all’epoca del contrabbando di sigarette – spiega Di Meo a Dagospia – i ricordi di Giuliano, oggi uomo libero dopo aver deciso di collaborare con la magistratura, spaziano dal Dopoguerra fino ai giorni nostri e intrecciano incredibili vicende personali con i grandi avvenimenti accaduti nella città di Napoli”.

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