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Storia di Luigi, figlio dell’altro Giuliano – Parte seconda

Intervista esclusiva a Luigi Giuliano: dalla "vita criminale" al cambiamento, passando per Maradona, le discoteche e lo scontro con l'ex boss Misso

E’ il figlio di Nunzio Giuliano, il primogenito di Pio Vittorio e fratello di Luigi, colui che è stato ribattezzato ‘o Rre di Forcella durante il suo ventennio sul trono della camorra napoletana. E’ cresciuto in una famiglia nata con il contrabbando e affermatasi nel mondo della criminalità organizzata durante la guerra alla Nuova Camorra Organizzata di Raffaele Cutolo.

IL VIDEO DELL’INTERVISTA – PARTE SECONDA

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Luigi Giuliano, 46 anni, è un ex collaboratore di giustizia e vive in una località nel nord Italia. In questa intervista realizzata da VocediNapoli.it in collaborazione con una troupe francese (che produrrà un documentario che andrà in onda nei prossimi mesi), racconta quella che è stata la sua vita, divisa tra il mondo malavitoso capeggiato dagli zii e la decisione del padre di dissociarsi e iniziare un nuovo percorso all’insegna della legalità.

VITA CRIMINALE – Dopo aver raccontato nella prima parte dell’intervista gli anni della sua infanzia,  il rapporto conflittuale con il padre Nunzio (che negli anni ‘80 si dissociò dalla famiglia) e il fascino criminale che subiva dagli zii, nella seconda Luigi Giuliano racconta la sua vita criminale: dal primo arresto per il tentato incendio della discoteca Valentino di Ischia perché “non mi volevano far entrare” al ferimento a colpi d’arma da fuoco di una persona su commissione dello zio Salvatore.

BABY GANG IERI E OGGI – Ogni suo zio, spiega Luigi, aveva il suo picco esercito di giovani ragazzi pronti a tutto. Rispetto però al contesto attuale, che ha raggiunto il punto più alto con la “paranza dei bimbi” a Forcella, gli aspiranti camorristi si attenevano agli ordini del capo, in una struttura più gerarchica e verticistica e non frammentaria come quella degli ultimi tempi.

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MARADONA E LA “BELLA VITA” – Altro aspetto che rimarca ulteriormente il potere criminale dei Giuliano è il rapporto che la famiglia aveva con Diego Armando Maradona. Luigi rivela come il campione argentino è stato presentato ai suoi zii e quello che accadeva quando andava a fargli visita a Forcella. Qui spesso era “costretto” a farsi fotografare in un negozio di un commerciante legato alla famiglia Giuliano conosciuto con il soprannome di “Giovanni ‘o cazonaro“, poi diventato il proprietario di un noto marchio d’abbigliamento.  Per quanto riguarda la “bella vita” nelle discoteche, Luigi spiega che con gli anni il cognome che portava gli consentiva non solo di accedere in ogni locale ma anche di entrare in quei privé frequentati da persone famose come Fabio Cannavaro, all’epoca giocatore del Napoli.

LO SCONTRO CON GIUSEPPE MISSO – Detto ‘o Nasone, Giuseppe Misso è stato il boss storico del Rione Sanità a Napoli. Residente in una traversa di via Duomo, non molto lontano da Forcella, l’ex boss (anche lui oggi collaboratore di giustizia) era amico d’infanzia dei fratelli Giuliano e soprattutto del super boss Luigi. Negli anni, tuttavia, il legame si è poi incrinato così come spiegato dallo stesso Misso nei suoi due libri (“I leoni di marmo” e “Il Chiarificatore“). Proprio in quest’ultimo testo, Misso attacca duramente anche Nunzio Giuliano, padre di Luigi, accusandolo di essersi dissociato solo per questione d’opportunità e di aver custodito il “forziere” della famiglia Giuliano. Nell’intervista la replica di Luigi jr non si lascia attendere.

IL CAMBIAMENTO – L’ultimo atto è dedicato alla decisione di Luigi di passare dalla parte dello Stato e iniziare la sua collaborazione con la giustizia. In questa fase ha spiegato come sia stato fondamentale il supporto del padre che gli dava in consigli per affrontare al meglio questo periodo di cambiamento. “Mi diceva di andare a lavorare anche gratis pur di reinserirmi nella società“.

Intervista di Andrea Aversa e Ciro Cuozzo
riprese e montaggio di Mario Titone