Scarcerato Vincenzo Sibillo, padre di Emanuele (ucciso in un agguato) e Pasquale
Quarantadue condanne, assoluzioni e diversi sconti di pena per buona parte degli imputati. Questo il bilancio del processo di secondo grado alla “paranza dei bimbi” e a parte dei loro nemici (i Mazzarella-Del Prete), protagonisti tra il 2013 e il 2015 di una cruenta faida di camorra nel centro storico di Napoli che portò il 9 giugno 2015 la Squadra Mobile di Napoli a eseguire oltre 60 arresti al termine delle indagini condotte dai magistrati Francesco De Falco e Henry John Woodcock della Direzione Distrettuale Antimafia.
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Condanne più basse rispetto al primo grado di giudizio quelle inflitte ai baby boss del cartello camorristico Giuliano-Sibillo-Amirante-Brunetti. Inflitti 13 anni e 4 mesi per Pasquale Sibillo, 25 anni, fratello di Emanuele, il 19enne ammazzato il 2 luglio 2015 in via Oronzio Costa dai giovani sicari del clan Buonerba e di cui nei giorni scorsi è stata documentata su Sky la sua breve vita criminale.
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I giudici della Corte d’Apello di Napoli hanno condannato Salvatore Amirante a 8 anni; Luigi Vicorito a 20 anni; Ciro Brunetti a 12 anni; Manuel Brunetti a 16 anni; Salvatore Cedola a 16 anni; Antonio Giuliano a 16 anni; Cristiano Giuliano a 7 anni; Daniele Giuliano a 6 anni; Giuseppe Giuliano a 12 anni; Guglielmo Giuliano (classe 1991) a 14 anni; Guglielmo Giuliano (classe 1994) a 11 anni; Luigi Giuliano Junior a 14 anni; Manuel Giuliano a 14 anni; Carmela De Rosa a 6 anni. Nel clan Mazzarella è stato condannato a 18 anni il ras Salvatore Del Prete.
Assolti invece Giovanni D’Alpino, Ciro Catino e Salvaore Marino. I primi condannati in primo grado per l’appartenenza al clan Giuliano, Marino per la vicinanza ai Mazzarella.
SIBILLO SENIOR LIBERO – Intanto dopo due anni è stato scarcerato Vincenzo Sibillo, papà di Emanuele e Pasquale (il 27enne condannato in Appello a 13 anni e 4 mesi di reclusione). L’uomo, 54 anni, è stato assolto dai giudici della Seconda Corte di Appello di Napoli dall’accusa di traffico di droga incassando tre anni e quattro mesi. Così per effetto degli anni scontati finora ha lasciato il carcere. Il suo ritorno nella zona dei Decumani – fa sapere Il Mattino – non è passato inosservato ed è stato accolto da fuochi pirotecnici.
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