Il verdetto della IV sezione della Corte d'assise d'appello di Napoli. Condanne per Luigi Cutarelli, Mariano Torre e Carlo Lo Russo
Nell’aprile del 2016 le forze dell’ordine avevano arrestato i colpevoli dell’omicidio ai danni di Pasquale Izzi. Il mandante è stato l’ex boss Carlo Lo Russo (oggi detenuto e collaboratore di giustizia), in manette con lui sono finiti la moglie Anna Serino, il nipote Domenico Cerasuolo e due esecutori materiali, Luigi Cutarelli (già detenuto e condannato a due ergastoli) e Mariano Torre (anche lui detenuto e diventato di recente un pentito). Tutti gli indagati sono stati giudicati e condannati in primo grado con il rito abbreviato.
Ieri la IV sezione della Corte d’assise d’appello di Napoli ha ribaltato due di questi verdetti. Infatti, è stata assolta “per non aver commesso il fatto” la Serino per la quale è stata ordinata l’immediata scarcerazione. Tuttavia la consorte del capo dei “Capitoni” è ancora in carcere per altri reati. Inoltre i giudici hanno annullato la sentenza emessa dal GUP (Giudice per le udienze preliminari) di Napoli il 19 dicembre del 2016 nei confronti di Cerasuolo (difeso dagli avvocati Raffaele Chiummariello e Dario Vannetiello) nei confronti del quale è stata disposta la trasmissione di tutti gli atti alla Procura della Repubblica del Tribunale di Napoli. Anche per il nipote di Lo Russo è stata decisa la scarcerazione ma Cerasuolo è ancora detenuto per il reato di 416bis, ovvero di associazione mafiosa.
Invece, per Luigi Cutarelli, sono state riconosciute le “circostanze attenuanti generiche con uguale valutazione rispetto alle aggravanti contestate“, per questo la sua pena è stata commutata a 20 anni di reclusione. Per quanto riguarda Mariano Torre, la pena è stata cambiata a 13 anni e 4 mesi di detenzione in carcere.
