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Carlo Lo Russo si pente, colpo al clan dei “Capitoni”

Carlo Lo Russo è pronto a pentirsi. Come riporta Il Mattino, al centro dell’indagine sul clan sono emerse alcune lettere provenienti dal carcere. Queste sono state spedite da Giuseppe Lo Russo, ormai unico boss della famiglia dei cosiddetti «capitoni», al fratello Carlo.

 

Dopo Mario Lo Russo ecco la svolta di Carlo, già in carcere da qualche mese con l’accusa di essere il mandante dell’omicidio di Pasquale Izzi. La decisione del boss potrebbe portare alla luce molti retroscena relativi alle faide di camorra dell’area nord (Miano, Capodimonte, via Ianfolla) e il centro storico cittadino.

Inoltre gli inquirenti possono fare chiarezza sull’omicidio di Genny Cesarano, il 17enne ucciso per errore. L’omicidio è ancora privo di responsabili. Carlo era ancora in libertà quando il minorenne è rimasto ucciso. Indaga sull’accaduto il Pm Enrica Parascandolo.

Queste lettere dal carcere sono piene di parole in codice attraverso le quali Giuseppe Lo Russo impartiva gli ordini all’esterno. L’ex boss di via Miano ha parlato dell’omicidio di Pasquale Izzi e del suo collegamento al giovane Valter Mallo.

Afferma Carlo Lo Russo:

Mi resi conto che andavo a fare footing in una piazza dove abitava Izzi e capivo che quel ragazzo mi aveva avvertito su una cosa concreta, fu così che diedi ordine di fare l’omicidio: ci sono anche altri nomi da inserire tra i responsabili, oltre quelli che avete arrestato.

Altri particolari sono stati dati dal boss in merito al suo ordine di uccidere Mallo che avrebbe mosso guerra proprio ai Lo Russo. Quest’ultimo è scampato poi all’agguato, sopravvivendo a circa trenta colpi, prima di essere arrestato.