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Tragedia di Terzigno, la piccola Lisa chiede della mamma: “Perché non mi telefona?”

Psicologi al lavoro per quando bisognerà raccontare alla piccola quello che è accaduto. Intanto è iniziata la querelle legale per il suo affidamento

La piccola Lisa (un nome di fantasia) a soli 9 anni è rimasta orfana e vittima di un’assurda tragedia familiare. Il padre Pasquale Vitiello ha sparato ed ucciso alla moglie Immacolata Villani (detta Imma) proprio mentre la donna stava accompagnando la piccola a scuola. Poi si è tolto la vita con la stessa arma usata per ammazzare la consorte. I fatti sono accaduti lo scorso lunedì a Terzigno in via Pini. Il corpo dell’uomo è stato invece trovato all’esterno di un casolare poco distante dal luogo del delitto.

Intanto le attenzioni di entrambe le famiglie sono tutte concentrate sulla figlia di ImmaPasquale. Al momento il sindaco di Terzigno, Francesco Ranieri ha disposto un trasferimento temporaneo della bambina a casa di un parente della madre. Uno zio di Lisa che ha anche due figli, un maschio ed una femmina, ai quali la bimba è molto legata. La coppia vive a Scafati e sta facendo in modo di “isolare” e proteggere la piccola, impedendole ad esempio, di guardare la televisione. Ma il momento di dirle la verità si sta avvicinando.

Come riportato da Il MattinoLisa avrebbe chiesto della madre. Alla bambina i nonni materni hanno detto che Imma era ricoverata in ospedale per una semplice operazione al braccio. Ma la bimba avrebbe domandato: “Perché mamma non si fa sentire? Perché non mi telefona?“. L’avvocato della famiglia Vilani, Libera Cesino è un’esperta di casi di femminicidio. Secondo il legale è parere degli psicologi di comunicare “al più presto la verità alla piccola“.

Invece, per quanto riguarda l’affidamento, sarà il Tribunale dei minori a prendere una decisione in merito. Al momento i genitori di Imma chiederanno l’affidamento di Lisa, in quanto la bambina già viveva con loro. Ma, ha spiegato l’avvocato della famiglia Vitiello, Salvatore Annunziata: “Anche gli altri nonni hanno diritto a vedere e frequentare la bimba. Questa drammatica vicenda non deve recidere altri legami affettivi“. Insomma, è partito il processo legale proprio quando è arrivata la conferma dell’ingresso di Lisa nel programma assistenziale previsto dalla regione Campania per gli orfani da femminicidio.