Anche la sorella ha rilasciato alcune dichiarazioni, "soffriva ma a saperlo l'avremmo chiuso in casa. Dobbiamo riallacciare i rapporti con i Villani"
Ciro e Annalisa vitiello sono rispettivamente padre e sorella di Pasquale. Anche loro sono gli sfortunati protagonisti della tragedia che ha colpito la famiglia loro e quella di Immacolata Villani.
“Pasquale ha sempre lavorato, non ha mai torto un capello a nessuno, ha amato immensamente sua moglie e sua figlia. Mio figlio era tranquillo anche negli ultimi giorni. Se solo avessi avuto il sospetto che potesse coltivare un proposito del genere, lo avrei tenuto chiuso a chiave in casa per impedirgli di fare disastri. Soffriva, questo sì: adorava la sua famiglia e non riusciva a rassegnarsi all’idea che la moglie fosse andata via“, queste le dichiarazioni di Ciro Vitiello riportate dal Corriere dello Sport.
Che continua, “In questo momento conta solo la serenità di Arianna. Con la famiglia di Imma i rapporti si sono interrotti qualche tempo fa, ma è nostra intenzione riprenderli, nell’interesse della bambina. La speranza è che lui torni qui, dove è nata e cresciuta. Questo è il suo ambiente, qui ci sono i suoi giochi, i suoi ricordi, i suoi punti di riferimento. Ma, per il suo bene, ci atterremo alle decisioni dei giudici. Desideriamo solo che, in qualche modo, la bambina ritrovi un po’ di gioia di vivere“.
“Noi ci eravamo rassegnati al fatto che il matrimonio fosse finito. Succede, purtroppo, a molte coppie: era successo anche a loro. Cercavamo di fare coraggio a Pasquale, di dargli tranquillità. Lui era pensieroso, certo, ma assolutamente non ci ha mai fatto immaginare che avesse in mente un’idea del genere. In quel caso saremmo intervenuti, avremmo chiesto aiuto. La nostra vita non sarà più la stessa. Ci rimane però una speranza, uno scopo: Arianna“, ha continuato Ciro.