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Le telefonate agghiaccianti tra Capasso e la moglie: “Hai obbligato le tue figlie per anni”

Il legale di Antonietta Gargiulo, ricoverata in gravi condizioni all’ospedale San Camillo di Roma, ha ritenuto agghiacciante la telefonata avventa tra Luigi Capasso e la moglie, mandata in onda lo scorso venerdì durante la trasmissione Pomeriggio Cinque. Ciò che emerge con maggiore evidenza dalla conversazione tra i due è il rapporto che l’uomo aveva nell’ultimo periodo con le due figlie, Alessia e Martina, uccise brutalmente mercoledì 28 febbraio proprio dal padre prima che questi si suicidasse.

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L’uomo aveva chiamato la moglie pregandola di poter parlare con la figlia più grande, Alessia, ma è proprio la risposta della Gargiulo a far capire che non c’era nessun divieto imposto alle bambine di poter avere un rapporto con il proprio padre piuttosto una volontà delle piccole. La donna infatti diceva: “Se io vedo mia figlia in ansia, impaurita, io non la obbligherò a fare niente. Tu l’hai obbligate per anni a fare le cose che non volevano“. Le battute scambiate tra la 13enne e Capasso evidenziano un disagio della bambina di stare da sola con il padre, quel timore che le potesse accadere qualcosa, come purtroppo poi è accaduto. Parlando con la figlia, Luigi le dice: “Non ti preoccupare a papà, non ti faccio niente“. E lei: “Lo so che tu non mi faresti mai del male“. “No, mai, mai“, sottolinea il padre. “Se mai proviamo a stare insieme, mai sappiamo se stiamo bene o no”. La 13enne sembra in difficoltà. “Però da soli no“, dice. Il padre allora estende l’invito anche alla moglie e all’altra figlia più piccola, Martina, 8 anni. “Ci tengo a voi“, assicura. Ma Alessia preferisce chiudere la conversazione e, rispondendo alla richiesta del papà, dice: “Ti faccio sapere dopo“. Poi ripassa il telefono alla madre.

Il dolore traspare dalla voce della moglie quando parla di una decisione che è stata costretta a prendere. “Non te la devo dare io la possibilità- spiega-, ma se io vedo mia figlia in ansia, impaurita, io non la obbligherò a fare niente. Tu l’hai obbligate per anni a fare le cose che non volevano“. “Sappi che io e loro – aggiunge – preghiamo per te, in questo le obbligo“.

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Prima di chiudere la conversazione, le ultime amare parole che fanno comprendere tutto, una storia d’amore finita male, una tragedia che si poteva probabilmente evitare: “Avevi tutto, due figlie intelligenti, una moglie che ti stra-amava“. E continua: “Io sono la deficiente che ti ha stra-amato, ho sbagliato. Ora penso a me e alle mie figlie perché ho dato la mia vita per te e davanti a Gesù cammino a testa alta. Mi dispiace – conclude – hai superato tutti i limiti“.