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Fuochi d’artificio ai Quartieri Spagnoli, scarcerato Paolo Pesce

Il 53enne ex ras del clan Mariano è tornato in libertà. Aveva fondato un suo gruppo le "Teste matte". È allerta nel quartiere

La notizia si è diffusa in poco tempo nei vicoli dei Quartieri Spagnoli, tra San Ferdinando Montecalvario ed è stata immediatamente seguita dai botti causati dall’esplosione di fuochi d’artificio. Spesso questo è sentore non solo di festa ma anche di messaggi in codice della criminalità organizzata.

In questo caso, nel cuore delle stradine del centro di Napoli che arrivano sino a Montesanto, si è voluto rendere omaggio al ritorno in libertà di Paolo Pesce storico affiliato del clan Mariano meglio conosciuto come quello dei Picuozzi.

Chipeppe, così è soprannominato all’interno della nomenclatura camorrista, è stato un protagonista della sanguinosa faida tra i fratelli Mariano e il sodalizio dei De Biase Faiano. La sua affiliazione ai Picuozzi è durata finché non ha deciso di strutturare un suo gruppo, le Teste matte famoso per essere stato un’importante compagine di ultras spesso protagonista tra le curve dello stadio San Paolo e coinvolta in alcune vicende di droga.

Pesce è stato scarcerato per la cessazione delle esigenze cautelari e la mancanza di attualità del reato. La strategia difensiva del suo avvocato, il legale Leopoldo Perone, ha seguito un duplice percorso. Così come riportato da Il Roma, il primo è relativo ad un procedimento giudiziario legato all’associazione per traffico di stupefacenti che ha ottenuto la fine delle esigenze cautelari. Per il secondo, che ha visto Chipeppe condannato in primo grado a 23 anni di carcere per l’omicidio di Giuseppe Campagna avvenuto nel 1990, si è verificata la non attualità del reato.

Infine, vi è un terzo procedimento nel quale Pesce è coinvolto: era il 2015, il leader delle Teste matte in compagnia del complice Pio Lo Masto è stato fermato dalle forze dell’ordine al termine di uno spericolato inseguimento in sella ad una moto. Chipeppe aveva con se una calibro 9 con un colpo in canna e il caricatore pieno. Per questo episodio l’ex ras è stato condannato in primo grado a 8 anni di carcere diventati in seguito 4. Ma dopo ricorsi e nuovi verdetti, il 53enne è riuscito ad ottenere la tanto desiderata libertà che gli ha permesso di tornare tra i vicoli a ridosso di via Toledo.

Intanto è massima l’allerta delle forze dell’ordine che già da tempo hanno accesso i riflettori su questa zona risultata instabile rispetto ai suoi equilibri criminali. Tra le rivalità tra gli eredi dei vecchi clan (i giovani Mariano da un lato e i RicciSaltalamacchia dall’altro), l’emergere di nuovi gruppi (come gli Esposito del Cavone – già in conflitto con la storica famiglia Lepre (ndr) – contrapposti ai Masiello) e il protagonismo di sodalizi storici egemoni su territori confinanti (gli Elia del Pallonetto di Santa Lucia e i Terraciano delle Chianche), le attività volte a scongiurare un’escalation criminale sono più forti che mai.

Fuochi d'artificio ai Quartieri Spagnoli, scarcerato Paolo Pesce
Paolo Pesce