Tutta da chiarire l’esatta dinamica che ha condotto alla morte la famiglia Carrer. I magistrati stanno indagando e ascoltando tutti i testimoni della tragedia in cui hanno perso la vita Massimiliano Carrer, la moglie Tiziana e il loro figlio di 11 anni, Lorenzo. Gli investigatori hanno ascoltato la ricostruzione dell’unico sopravvissuto, il figlio di 8 anni della coppia, che si sarebbe allontanato dalla Fangaia per chiedere aiuto salvandosi così la vita.
Al vaglio degli inquirenti anche le testimonianze degli operatori video che si trovavano nella zona per effettuare un servizio. Uno di loro ha raccontato di aver provato a salvare la famiglia Carrer, ma di non esserci riuscito. Letali per la coppia e il figlio le esalazioni di gas presenti nel cratere apertosi proprio mentre i quatto si trovavano in gita al sito puteolano. Nei giorni scorsi è stata poi ascoltata anche un’altra testimone, una donna che abita al primo piano di una palazzina popolare di via Coste d’Agnano con affaccio sulla Solfatara. L’edizione online de Il Mattino riporta la dichiarazione fornita dalla signora agli inquirenti:
“Vi prego, scrivete la verità. Fatelo per quel povero ragazzino. Non è vero che ha scavalcato la staccionata della Solfatara. È caduto nella voragine e il fratellino è scappato via verso l’uscita gridando e chiedendo aiuto a qualcuno. Sono stati momenti terribili”.

Secondo quanto racconta A. F., Lorenzo e i suoi genitori sarebbero stati inghiottiti da una voragine che non si trova all’interno del recinto delimitato per sicurezza dalla staccionata di legno, ma all’esterno della Fangaia. Da verificare sia le versioni dei testimoni che quella del bambino, il figlio di otto anni dei Carrer unico sopravvissuto alla tragedia. A far emergere la verità ci penserà la Procura di Napoli che ha aperto un fascicolo per il reato di omicidio plurimo.
