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Ciro Contini mandava video dal carcere con un cellulare, ora è ai domiciliari

Si sa che dall’interno delle carceri molti boss riescono a comunicare con l’esterno. Un privilegio che non è consentito a tutti gli affiliati ai sodalizi criminali. Ma Ciro Contini non è uno qualunque, infatti, anche se non è propriamente il boss dell’omonimo clan, è comunque il nipote dello storico boss, Eduardo o Romano attualmente detenuto. Il giovane ras è stato arrestato nel maggio del 2016 e gli inquirenti sono riusciti a scoprire come Ciro fosse il collegamento tra il clan Contini e il clan Sibillo, la Paranza dei bimbi di Forcella. Un legame che ha consentito alla storica organizzazione criminale del Vasto di espandere il proprio dominio anche verso il centro storico di Napoli.

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Ciro Contini

Ciro Contini era detenuto presso il carcere di Melfi. Come riportato dai colleghi di Internapoli, circa un mese fa, durante un sopralluogo all’interno della sua cella, è stato trovato un telefono cellulare che il ras utilizzava per comunicare con l’esterno, girando ed inviando video tramite una delle più utilizzate applicazioni di messaggistica istantanea. Nel frattempo Ciro Contini è stato però scarcerato grazie all’accoglimento da parte del giudice delle tesi difensive dell’avvocato Giovanni Abet.

Al momento il nipote di ‘o Romano è sottoposto al regime degli arresti domiciliari all’Arenaccia con il controllo del braccialetto elettronico. Questo è avvenuto perché sono decaduti i due reati più gravi a carico di Ciro Contini: il tentato omicidio e l’aggravante del metodo mafioso. Nel frattempo due giorni fa, lunedì 20 marzo, è arrivata un’altra batosta per il potente clan di Napoli: la giustizia ha emesso sentenze per condanne pari a 316 anni e 6 mesi nei confronti di 24 esponenti del sodalizio criminale. Tra questi spiccano i nomi di Ettore Bosti, detto ‘o Russo (figlio di Patrizio e reggenti del clan Contini da quando il boss Eduardo è stato arrestato) e di Vincenzo Tolomelli.

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