Resistere al fascino di Napoli è impossibile. Non lasciarsi travolgere dalle golosità della pasticceria partenopea diventa poi un’impresa eroica. Sono sufficienti, infatti, i nomi di queste tre prelibatezze per scatenare un vero e proprio putiferio emotivo e di gola: gli struffoli e le due versioni della sfogliatella: la riccia e la frolla. Anche Repubblica lo sa e ha deciso di celebrare come si deve la tradizione culinaria napoletana. Ovviamente l’omaggio è più che gradito ma chi meglio di un partenopeo sa quando un dolce è davvero buono?
Ovviamente nessuno. Ed è proprio per tale motivo che abbiamo deciso di accompagnare il noto quotidiano nel suo viaggio tra i sapori della pasticceria made in Naples. Sopratutto perchè la produzione dolciaria del capoluogo campano non si ferma mica a quei tre semplici prodotti, tutt’altro. Non esiste niente che renda produttivo un napoletano quanto una cucina attrezzata con zucchero e farina. Ultimamente, infatti, Napoli ha dato i natali ad altre dolci prelibatezze che, nonostante la giovane età, si son dimostrate, sin da subito, delle vere e proprie star della pasticceria partenopea.
FIOCCHI DI NEVE
Partoriti dalla mente geniale di Poppella ( in questo video viene mostrato come nasce questa delizia del palato ). Si possono acquistare nella famosa pasticceria del Rione Sanità, a pochi passi dalla casa natale di Totò. La ricetta, ad oggi, risulta essere ancora blindatissima, non però il loro sapore. Un ripieno di panna, ricotta di pecora e crema ricoperto da una pasta brioche super soffice.
MINISTERIALI
Di questa delizia del palato si conoscono solo il nome dell’ideatore e la data di nascita: Francesco, uno dei fondatori della pasticceria Scaturchio e 1920. La ricetta è almeno fino ad oggi ancora un mistero sebbene se ne conoscano gli ingredienti: cioccolato fondente, crema al liquore, ricotta, frutta e nocciola.
BABA’
E’ uno dei dolci napoletani più famosi al mondo. Nati per errore alla corte del re polacco Stanislao Leszczinski, hanno una preparazione difficoltosa dovuta soprattutto alla lunghissima lievitazione e alla perfetta dose della bagna al Rum, un segreto di difficile replicabilità. Se proprio non ne potete fare a meno, ecco le 5 pasticcerie napoletane che vi offrono dei babà preparati a regola d’arte.
SFOGLIATELLA
Questo dolce nacque nel 1600 ad opera di una suora del Monastero di Santa Rosa. Il ripieno era costituito da una crema di semola cotta nel latte e arricchita con frutta secca, zucchero e liquore al limone. Nell’800 la ricetta tradizionale ha subito delle modifiche ad opera di Pasquale Pintauro.
ROCCOCO’
Furono preparati per la prima volta nel 1320 dalle monache del Real Convento della Maddelena. E’ considerato a tutti gli effetti il dolce tradizionale napoletano che si gusta il giorno dell’Immacolata. E’ un biscotto particolarmente duro fatto a base di mandorle, farina, zucchero, canditi e pisto e la ricetta non richiede affatto doti particolari per una buona riuscita.
ZEPPOLE DI SAN GIUSEPPE
Ippolito Cavalcanti nel suo trattato sulla cucina napoletana fa risalire la ricetta originale al 1837. Gli ingredienti prevedevano una pasta preparata con farina, zucchero, uova e burro che veniva poi fritta e guarnita con la crema pasticcera, decorata con una spolverata di zucchero a velo, e una ciliegina.
CANNOLI DI GRAFFA
Quando innovazione e tradizione si sono incontrate in una cucina napoletana hanno dato vita a questa delizia del palato. Il cannolo è fatto da un involucro della tradizionale graffa partenopea ovviamente fritta che circonda un ripieno di una fresca crema pasticciera. Un contrasto di sapori assolutamente paradisiaco.
TORTA CAPRESE
Carmine di Fiore, nel 1920, diede vita a questa delizia del palato. Tutto nacque da un errore banale. Il famoso cuoco, infatti, era alla prese con la ricetta di una torta alle mandorle quando dimenticò di inserire la farina. Il risultato fu una vera golosità di cui mezzo mondo ci invidia la facile ricetta.
DELIZIA AL LIMONE
Se siete alla ricerca di un tradizionale dolce al cucchiaio campano, allora non potrete esimervi dall’assaggiare questo spettacolo del palato. La ricetta fu ideata nel lontano 1978 ad opera di Carmine Marzullo, un noto pasticciere sorrentino. La base è di morbido pan di spagna, reso ancora più soffice da una bagna al limoncello, mentre la farcitura e la glassa sono entrambe di crema al limone.
VIA COL VENTO
A piazza Carlo III nella Pasticceria Colmayer nasceva, più di 20 anni fa, questo paradisiaco dolce la cui ricetta a base di pasta choux, ricoperta di granella di zucchero e zucchero a velo, riusciva a mettere tutti d’accordo. Poco importava che la glassa fosse al cioccolato bianco o alla nocciola. Il segreto per gustarli al meglio era assaggiarli a qualche ora dalla cottura.
MILLEFOGLIE
La dominazione francese ha regalato tanto a Napoli. Uno dei lasciti più importanti, almeno in cucina, è stato il goloso millefoglie. Preparato con pasta sfoglia alternata con soffice crema pasticciera è una delizia del palato a cui davvero in pochi riescono a resistere specie se decidono si assaggiare questa prelibatezza presso la Pasticceria Musella di Via Consalvo.