Antonio Carella, il maresciallo arrivato sul luogo dell‘aggressione a Willy Monteiro, è certo, quella è stata la scena “più cruenta dei tanti anni passati in servizio”. E’ questo il racconto fatto in un’intervista al Corriere della Sera.
La testimonianza del carabiniere che ha soccorso Willy
La notte di sabato Carella è arrivato nella piazza dove Willy è stato pestato a morte, l’ha trovato a terra agonizzante e gli è stato vicino fino all’arrivo dei soccorsi. Non l’ha lasciato nemmeno per un istante: “Sono rimasto accanto a Willy tutto il tempo necessario finché non lo hanno portato via. Ero in pena per lui come fosse un figlio”. Poi ricorda quei terribili momenti, una scena che non dimenticherà mai: “Disperata, tra le più cruente dei tanti anni passati in servizio“.
Uno dei giovani presenti ha poi mandato una foto al maresciallo Carella, un’immagine dell’auto da cui erano scesi i fratelli Bianchi. Così il militare l’ha subito inoltrata al comandante e sono partite le ricerche. Quando hanno trovato i cinque giovani nel bar di Artena, il maresciallo ha spiegato che si sono avvicinati con molta calma, temevano una reazione violenta, così hanno deciso di dir loro che si trattava di un controllo per l’auto: “Decido di dirgli che siamo lì per controlli all’auto, un modo laterale per affrontarli evitando di spaventarli troppo e scongiurando una possibile reazione”. Soltanto raggiunta la caserma è stato spiegato ai giovani che Willy era deceduto.

