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Scontri tra tifosi, il retroscena che ‘scagiona’ i napoletani: “Agguato organizzato da più tifoserie contro i partenopei”

È stato il Corriere della Sera a pubblicare l’indiscrezione relativa agli scontri avvenuti tra ultras la scorsa domenica. Sono stati protagonisti delle violenze i tifosi di Napoli e Roma. I vari gruppi si sono dati appuntamento nell’area di servizio dell’autostrada A1 dove anni fa morì Gabriele Sandri. In un primo momento i tifosi del Napoli sono stati indicati come i responsabili di un vero e proprio agguato per mettere in trappola i nemici romanisti.

Una strategia che avrebbe avuto un solo obiettivo: vendicare la morte di Ciro Esposito, avvenuta a Roma giorni dopo la finale di Coppa Italia del 2014 tra il Napoli e Fiorentina. Invece per il quotidiano di via Solferino, i tifosi del Napoli sarebbero stati le ‘vittime’. Ad aver organizzato l’agguato sarebbero stati i tifosi della Sampdoria che avrebbero coinvolto anche gli ultras si Bari, Ternana e Verona. Lo scontro sarebbe dovuto avvenire al Marassi di Genova.

Paradossalmente l’imprevisto accaduto in autostrada ha impedito che succedessero incidenti nel capoluogo ligure. Proprio perché erano a conoscenza di questa dinamica, le forze dell’ordine hanno impedito che i gruppi organizzati partenopei arrivassero a Genova. A confermare tale scenario sarebbe stata la presenza nella curva doriana di stendardi appartenenti appunto alle tifoserie di Bari, Terni e Verona. Su questi retroscena sta indagando la Digos.