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Omicidio Elena Del Pozzo: “La bambina ha tentato di salvarsi da una morte violenta, lenta e cruenta”

Emergono dettagli sempre più inquietanti e orrendi sulla morte di Elena Del Pozzo, la bambina di 5 anni uccisa e seppellita dalla mamma nel Catanese. Dalle analisi degli inquirenti sul luogo del delitto e nell’abitazione è emerso che la piccola ha provato a salvarsi.

Omicidio Elena Del Pozzo: la reazione della bambina

E’ quanto emerge dal Gip che ha firmato l’ordine di custodia cautelare in carcere per Martina Patti, come riporta Fanpage. “Ha inferto più colpi di arma da punta e da taglio alla piccola Elena, vittima di una morte violenta particolarmente orienta e probabilmente lenta, alla quale è anche verosimile ritenere, in mancanza di emergenze di segno difforme, che abbia in qualche modo e anche solo istintivamente tentato di opporsi e sfuggire”.

La donna, sempre secondo il Gip, voleva uccidere e ed era in perfette condizioni fisiche e psichiche. Anche se Elena dice che era in stato confusionale e che non era in lei, per il Gip non c’è dubbio: era lucida e aveva premeditato l’omicidio. La donna “già a partire quanto meno dalle ore 13 si era infatti procurata gli attrezzi per scavare la buca, aveva individuato un luogo impervio e isolato dove seppellire il cadavere”, inoltre “uscendo da casa in compagnia della figlia ancora viva, aveva portato con sé un coltello e ben cinque sacchi della spazzatura necessari per la completa esecuzione del delitto, aveva poi occultato l’arma” sottolinea il gip. Infine la mamma ha condotto un “lucido depistaggio dopo essersi ‘ricomposta’”. Una “condotta che non appare minimamente estemporanea ma che risulta meditata e studiata e conseguenza di una estrema lucidità”.