Non sono mancate le contestazioni durante la visita di Mario Draghi a Napoli. Il presidente del Consiglio, in visita alla Sanità dove ha incontrato il parroco don Antonio Loffredo, i ragazzi della Cooperativa La Paranza e i profughi ucraini accolti dai volontari della Fondazione di Comunità San Gennaro, è stato accolto da urla e fischi.
Mario Draghi contestato alla Sanità
Ad attendere Draghi c’erano due striscioni di contestazione esposti in piazza Sanità, davanti alla Basilica. “Zero soldi agli arsenali più risorse agli ospedali, Draghi vattene”, è il primo striscione firmato “Comitato contro la chiusura dell’ospedale San Gennaro”, l’altro è quello degli attivisti del Movimento di lotta disoccupati 7 novembre, che già all’esterno del Maschio Angioino, prima tappa della visita di Draghi in città, avevano esposto lo striscione.
Il patto
I soldi in arrivo dovrebbero consentire al Sindaco di rimettere in moto l’intera macchina amministrativa. Sia da un punto di vista delle risorse umane che da quello degli strumenti digitali. Danaro che servirà a ristrutturare e fare ripartire i principali servizi pubblici (il decoro urbano,i trasporti, i rifiuti, le strutture, ecc.ecc.), oltre che a stanziare progetti strategici per quei settori nevralgici per la città (la cultura, l’agroalimentare, il porto, le piccole e medie imprese, il turismo, i giovani). L’iniziativa ha anche un valore simbolico: Napoli è tornata centrale nell’azione di governo.