Real housewives di Napoli o la Prima del “La Vita davanti a sè” di Silvio Orlando al Teatro Mercadante? Non ho dubbi scelgo la seconda. E bene ho fatto Orlando tratta temi sempre attuali: leonesse, figli di puttana e spietate leggi della giungla per sopravvivere in un babele di culture, trashume e stili di vita. Con mise en scene d’impatto che si rifà ai Pilastri della Saggezza di Kiefer.
In fondo la decisione non era poi così scontata. Vado in onda la stessa sera su Real Time. Essendo io una delle protagoniste di RHW e trattandosi della prima puntata della seconda serie, anche per me era un debutto, se la vogliamo mettere così. Una puntata molto, molto “attesa” che il buon vento dello skipper Michele De Giovanni, di ritorno da traversata oceanica, ci ha portato all’ombra dei Faraglioni.
Il fortunato format televisivo, che ha vari “affluenti” negli States, è tra i più seguiti al mondo. Basti pensare che The RHW of New York è arrivato alle 13esima edizione e la mia amica Countess Lu Ann de Lesseps, l’arcistar, in visita caprese, mi confessò: “L’ultima arrivata guadagna 300mila dollari a stagione. Io ne guadagno molti di più…”. Beata lei.
Già, l’ America, altre cifre d’ascolti e di soldi. Ma in un momento storicamente importante come questo anche RHW finisce sotto attacco da parte di Gloria Steiman, un monumento del movimento femminista. Da autorevolissime testate spara a a zero sul messaggio fuorviante che il format veicola, ossia il vecchio stereotipo Eva contro Eva, calpestando ogni etica e valore. RHW cattiva maestra, offre modelli fuorvianti alle future generazioni che incollate allo schermo si identificano.
Applausi. Mentre mi gusto dell’ Orlando teatrale ogni battuta dolce/amara su questo mondo che ci appare piccolo, claustrofobico, impietoso, in deficit di ossigeno. Sono seduta nel palco con l’avvocato penalista Domenico Ciruzzi e la bravissima attrice Antonella Stefanucci, gioco di rimando. Anche la produttrice Fatma Ruffini, corteccia spessa da vecchia quercia della televisione, come Madame Rosa protegge noi, le sue creature, per un futuro radioso. Fatma ci tutela nel tentacolare mondo dello spettacolo fino a offrirmi/ci di firmare una “vantaggiosissima” liberatoria per avere utilizzo d’ immagine, come testualmente scrive l’azzeccagarbugli di manzoniana memoria: …tramite mezzi televisivi attuali e di futura invenzione…Tutto chiaro? Non si sa ancora cosa quale diavoleria tech/digital si inventeranno ma la mia immagine me la tengo cara. Da scuola eduardiana: non mi lego a nessuna parrocchia. Ancora una clausola: per 5 anni dovrei dare alla Casa Madre della FTM il 20% di eventuali guadagni derivati.
Vi chiederete a quale considerevole cifra firmerei tutto questo…? RHW di Napoli è la Cenerentola del format americano, la richiesta da parte della ricca FTM è a costo zero. Mentre la FTM vende a una considerevole cifra il prodotto confezionato e infiocchettato a Discovery, il terzo polo televisivo in Europa.
“L’ho fatto per promuovere il Sud, la mia idea era: torno giù e promuovo Napoli, faccio vedere come può essere splendida. C’era bisogno di un rilancio post pandemia” come ho spiegato alla first lady Cettina Manfredi, moglie d’intelletto/chic del sindaco – Era partita con grande entusiasmo, curiosità e speranze quando sono entrata nella troupe di RHW di Napoli, versione in salsa partenopea del reality che racconta vita quotidiana e rivalità delle sgomitanti “casalinghe” in cerca di visibilità. Ma sappiamo pure che il vero reality è dietro le quinte, ma purtroppo non va in onda.
Bilancio finale? Daniela Sabella, bella e smart, co/protagonista di RHW, in veste di produttrice, si fa la sua serie televisiva Narcos Italia. Io con Sergio Brancato, docente di Sociologia alla Federico II, anche lui curioso del trash, stiamo scrivendo “Quello che nessuno vi ha mai detto sul reality”. Il modello è Bullshit ( tradotto letteralmente Cazzate), libricino cult del filosofo Harry Frankfurt.
In realtà un obolo di 100 euro lorde da contratto è stato concesso: 10 euro a puntata. Nella cifra non è compreso come gesto di cortesia il link per la piattaforma. Devo farmi l’abbonamento a Discovery se mi voglio vedere. Quando invece chiedo lumi al segretario di Fatma, un certo Palumbo, come fatturare i 100 euro la sua cortese risposta, si rivolga al suo commercialista.
Prima che cali il sipario mi godo l’Ensemble Musicale di Terra Madre che con l’ Orlando strepitoso al flauto intonano “ Comment te dire adieu”, la canzone cult di Francoise Ardy. Gliela avrei dovuta suonare anche io alla signoramia. E dalla messa in onda della prima puntata che ci provo per un addio civile e consensuale. Napoli se la cava benissimo anche senza RHW.
pagina Facebook Januaria Piromallo