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Indagato per la rissa in aliscafo, parla Sal Da Vinci: “Noi siamo le vittime, non gli aggressori”

La risposta di Sal Da Vinci. L'artista napoletano ha raccontato a Il Mattino come sarebbero andate le cose a bordo dell'imbarcazione

Una lite sfociata in rissa e condita da insulti e minacce. Protagonisti il cantante e show men Sal Da Vinci e famiglia, la conduttrice Fatima Trotta e un operatore ecologico 58enne di Procida.

L’episodio accadde a bordo di un aliscafo diretto dall’isola verso Napoli, a settembre 2020. Ieri l’autorità giudiziaria ha iscritto nel registro degli indagati tutte le persone coinvolte nei fatti, con l’accusa di lesioni e interruzione di servizio pubblico.

La risposta di Sal Da Vinci

Ora tutti rischiano di andare a processo. Il cantante e musicista napoletano ha rilasciato alcune dichiarazioniIl Mattino: “Trovo assurdo che mi si contesti la rissa e l’interruzione di pubblico servizio. Io sono intervenuto unicamente a difesa di Fatima, che è stata inizialmente vittima di una violenza verbale ingiustificata per un motivo futile, richiamando il signor Giacchetti (la controparte nel procedimento, ndr) ad un linguaggio più appropriato nei riguardi di una donna.

Lui, senza pensarci un attimo, mi ha sferrato un pugno sulla mandibola per il solo motivo di avergli detto che si deve portar rispetto alle donne. A quel punto ho schivato un secondo pugno, che ha colpito mio figlio, il quale in modo istintivo si è difeso.

Con questo non giustifico mio figlio che, in qualche modo, essendo giovane ha reagito all’aggressione, e neanche la violenza. Ma non vi é stata assolutamente un’interruzione del pubblico servizio e questo lo dimostreremo al pm quando avrò il piacere di essere ascoltato.

Ho immensa fiducia nella giustizia, che sono certo saprà distinguere le posizioni senza accomunarci indistintamente in una rissa, che è consistita in un’aggressione unilaterale di cui siamo stati vittime: chiederò di essere sentito dal pm, producendo un filmato e indicando i testimoni. Le nostre lesioni sono ampiamente documentate e repertate, al contrario di quelle di Giacchetti che si basano sostanzialmente, così come le parole che gli avremmo proferito, solo su ciò che lui asserisce“.

La risposta di Sal Da Vinci