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Maurizio Cerrato, uno degli arrestati a casa con tanto di festeggiamenti: “Condannati dalla giustizia divina”

Parla Tania Sorrentino, la moglie del 61enne ucciso a Torre Annunziata in una lite per un parcheggio: "Cosa c'è da festeggiare?"

Dolore e indignazione per il ritorno a casa di Francesco Cirillo, l’uomo di 67 anni inizialmente accusato di concorso anomalo nell’omicidio di Maurizio Cerrato, l’uomo di 61 anni ucciso lo scorso 19 aprile a Torre Annunziata in una lite per un parcheggio. Aggredito mortalmente per una sedia, che illegalmente occupava un posto auto. I giudici hanno riformulato i capi d’accusa, concedendo gli arresti domiciliari al 67enne, che confessò di aver assistito accanto al figlio Antonio all’omicidio, ma di non aver partecipato.

Parla Tania Sorrentino la moglie di Maurizio Cerrato

La concessione dei domiciliari ha indignato la famiglia di Maurizio Cerrato, ancora in attesa che sia fatta giustizia per il suo efferato assassinio. Anche la comunità di Torre Annunziata è rimasta attonita dinanzi alla decisione dei giudici, quella parte di comunità che è stata al fianco della moglie e delle figlie del 61enne. Nella serata di mercoledì, come gesto di solidarietà, ognuno ha acceso un cero per ricordare Maurizio e chiedere giustizia . “Siamo certamente sgomente e deluse da questo provvedimento giudiziario. Tuttavia – dice a Vocedinapoli.it la moglie di Maurizio Cerrato, Tania Sorrentino non possiamo far altro che rispettare ciò che ha deciso il Tribunale del Riesame. Emotivamente non è facile da accettare ma confidiamo nella giustizia terrena, perché quella divina non può far altro che condannare loro per l ‘eternità. Come ho già detto in un post pubblico le mie, le nostre e le armi e quelle di mio marito non saranno mai quelle che usano loro. Maurizio aveva come unica arma di difesa da un coltello con lama di 15 cm il suo amore incondizionato per la figlia e per la sua famiglia. Questo non è bastato, ma sono altrettanto certa che nessuna difesa magistrale di queste belve gli possa alleggerire la pena per una colpa tanto grave quanto assurda“.

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Al dolore si aggiunge lo sgomento nel dover assistere ai festeggiamenti, pubblicati sui social, per il ritorno a casa di Francesco Cirillo. La figlia ha condiviso le immagini con il padre ‘rirtrovato’: “Mi mancavi da morire, bentornato amore mio, ti amo papà”. Così come la sorella: “Fratello bentornato, sei la mia vita”. Messaggi che chiaramente colpiscono la famiglia di Maurizio Cerrato, che appaiono come una ovazione, che gettano sale su ferite ancora aperte: “Io non capisco cosa possa avere da festeggiare – commenta Tania Sorrentino – un uomo che ha partecipato all’omicidio di un bravo padre di famiglia e soprattutto che sa che suo figlio marcirà in galera per il resto della sua vita. Questo mi e ci fa capire in che contesto ci troviamo..io se sapessi che mia figlia si è bruciata la vita avrei ben poco da festeggiare. Ma al peggio non c’è mai fine e mio marito ha incontrato il peggio“.

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