Il cantante napoletano è tornato dopo tanti anni nel quartiere in cui è nato e non è riuscito a trattenere la commozione
Festa a San Pietro a Patierno nella giornata di giovedì per l’arrivo di Nino D’Angelo che è tornato nel suo quartiere natale per inaugurare il murale di Jorit a lui dedicato. Un evento atteso con tanta emozione dagli abitanti nel rione della periferia Nord di Napoli, il ritorno del ‘poeta del popolo napoletano’ lì dov’è nato e cresciuto.
Nino D’Angelo torna a Napoli
Ma ad aspettarlo non c’era solo la gente di San Pietro a Patierno, anche tanti fan venuti da altri comuni campani. “Siamo venute da Marcianise – racconta una signora accompagnata dalla figlia adolescente – per noi Nino è tutto”. Tante perone unite dall’ammirazione per Nino D’Angelo. Come Reginaldo Carrino – in arte Nino nero – conosciuto sui social, ma anche in tv, per essere il ‘sosia’ del maestro napoletano: “I miei genitori adottivi mi hanno trasmesso l’amore per la musica napoletana, poi è stato Nino a trasmettermi l’amore per Napoli”.
Un pomeriggio ricco di emozioni per le tante persone che hanno accolto Nino D’Angelo nel suo ritorno a San Pietro a Patierno. Prima dell’inaugurazione del murale, il cantante ha incontrato la stampa per una conferenza, ad attenderlo fuori al cancello una folla di fan che chiedeva a gran voce di entrare per poter fare una foto con il maestro. Poi il passaggio sul palco, scortato da alcuni bodyguard, mentre la gente provava ad avvicinarlo o anche solo a toccarlo. Davanti a tanto amore Nino non poteva che commuoversi e dalla pedana che affacciava sulla piazza ha detto in lacrime ha detto: “Scusate le mie lacrime ma io rivedo la mia infanzia e Gaetano ha prevalso su Nino…Grazie Popolo di San Pietro a Patierno, quartiere del mio sangue”.
Al termine della cerimonia Nino D’Angelo ha lasciato il palco ed è entrato in auto. Prima di allontanarsi da San Pietro a Patierno, ha percorso la strada che porta al luogo dove c’era il palazzo in cui è nato (l’edificio è stato demolito) e affacciandosi dalla cappotta di una Mercedes nera ha salutato, in lacrime, la ‘sua gente’. Sì perché ad emergere da quest’evento è il grande e forte sentimento che tante persone nutrono nei confronti del maestro napoletano. Sentimento che si è tramandato da generazione in generazione, come dimostrato dal fatto che tra la folla ci fossero anche tanti bambini che conoscevano a memoria le strofe delle canzoni più amate di Nino D’Angelo.
Nino è stato così consacrato, ancora una volta, ‘il poeta’ degli abitanti di San Pietro a Patierno e di tutti i napoletani, colui che con le sue canzoni ha fatto e fa sognare la ‘gente di Napoli’, orgoglio e simbolo di un popolo partenopeo che in lui vede sì un grande artista, ma anche una persona che ‘appartiene’ al suo stesso quartiere, alla sua stessa città. Ruolo e ‘onore’ di cui Nino D’Angelo è ben consapevole e grato perché tutta la gente che tanto l’ha acclamato giovedì, come nei tanti anni di carriera, ‘è nel suo cuore’.