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Da Rita De Crescenzo a Papusciello, con i social tornano i ‘lazzaroni’ che infangano Napoli

Un fenomeno sempre più dilagante cui molti non riescono a dare un senso e che a tanti, purtroppo, diverte

I loro video ormai spopolano sui social, filmati di comportamenti il più delle volte totalmente contro le regole, più casino fanno in strada e caos generano e più visualizzazioni ottengono. Più vanno contro le istituzioni, attaccandole o prendendosi gioco di loro, e più i followers aumentano. Ed ecco servito un fenomeno che sta diventano sempre più dilagante tra Napoli e provincia, dove a ‘trionfare’ sono personaggi che potrebbero ricordare molto i lazzaroni, nell’accezione negativa del termine.

Chi sono? Ce ne sono moltissimi. Da Rita De Crescenzo, divenuta ormai celebre per gli show che improvvisa in strada a ritmo della sua canzone, a Papusciello noto per filmati da alcuni ritenuti inspiegabilmente ironici, che sottendono una condotta non sempre ligia alle regole. Basti pensare ai video del suo compleanno, celebrato in un ristorante con oltre 50 persone a Torre Annunziata, in un momento in cui per le normative anti-Covid erano vietate feste del genere. E anche in questo caso i video del party erano divampati sui social, raccogliendo commenti anche di chi si è ‘sbeffeggiato’ delle istituzioni.

Ma i due personaggi sopraelencati non sono di certo i soli a ‘spopolare’ in rete. Ce ne sono tantissimi, forse ancora meno noti, ma basta sfogliare un po’ i social per rendersene conto. Chi mostra soldi in video, emulando i narcos, chi dichiara di prendere il reddito di cittadinanza senza poterlo ricevere, insomma di tutto di più. C’è poi chi, provando a ‘emulare’ quelli più noti, comincia a muovere i primi passi in questo mondo che in molti faticano a comprendere. Tanto che si deve saper fare? E’ facile no? Per fortuna non tutti la pensano così e, sebbene ci sia un tessuto sociale che, incomprensibilmente, idolatra persone del genere come delle star, c’è chi crede che infanghino Napoli.

Perché la domanda sorge spontanea: in cosa possono essere paragonate a degli artisti? Eppure hanno agenti che gestiscono i loro ‘affari’ e c’è chi ingaggia loro per feste ed eventi sotto lauto compenso. Da qui il collegamento con i lazzaroni, nel significato che oggi ha assunto. Questi erano giovani di ceti popolari che a Napoli, nonostante fossero persone molto misere, riuscivano a sopravvivere senza troppe preoccupazioni. Facevano qualsiasi mestiere e spesso compievano raggiri o mendicavano. La parola in italiano è anche sinonimo di persona pigra, si legge nel vocabolario Treccani: “Nel linguaggio comune persona vile e spregevole, canaglia, per lo più pigra, scansafatiche“.

Ed ecco che questi nuovi personaggi, nati sui social e divenuti famosi grazie a essi, talvolta anche con precedenti penali, conquistano una parte di popolo ma ne ‘offendono’ un’altra. Quella che crede che si tratti di ‘lazzaroni 3.0‘ che altro non fanno, con balli, schiamazzi e monologhi di qualsiasi genere, che infangare Napoli e la grande cultura che ha fatto la storia di questa città.

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