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Morte Willy, Marco Bianchi: “Stavamo facendo sesso con tre estranee in un cimitero”

Sono tanti gli aspetti da chiarire, i lati oscuri dell’aggressione che ha portato alla morte di Willy Monteiro Duarte, il 21enne di Paliano ucciso tra sabato e domenica a Colleferro. Intanto Marco Bianchi durante l’interrogatorio ha fatto mettere a verbale che prima di raggiungere il luogo dell’aggressione, con il fratello Gabriele e un altro amico sarebbero andati con tre ragazze in un cimitero per consumare un rapporto sessuale.

L’alibi di Marco Bianchi

“Marco Bianchi riferiva che allontanandosi dal pub, in compagnia del fratello, di un amico e di tre ragazze delle quali non ricorda il nome, mentre stavano consumando un rapporto sessuale vicino al cimitero, ricevevano una telefonata da parte del loro amico Michele Cerquozzi, il quale, a suo dire impegnato in una violenta discussione a Colleferro, chiedeva loro di intervenire in suo soccorso”, questo quanto raccontato da Marco Bianchi.

Soltanto dopo aver ricevuto una chiamata, i fratelli avrebbero raggiunto il luogo dell’aggressione. Al vaglio degli inquirenti adesso è anche la posizione di Michele Cerquozzi, fino a questo momento rimasto fuori dalle indagini.

Le testimonianze dei quattro ragazzi fermati per la morte di Willy Monteiro

Intanto c’è ancora molta discordanza tra le versioni rese negli interrogatori dai quattro ragazzi arrestati con l’accusa di omicidio preterintenzionale. Da una parte, i fratelli Marco e Gabriele Bianchi e Mario Pincarelli, che si sono detti estranei al pestaggio: davanti al gip hanno riferito di essere intervenuti per dividere chi stava litigando, di avere dato a Willy una spinta e nulla più. Dall’altra Francesco Belleggia, presente al momento del primo litigio tra due gruppi di giovani all’esterno del locale di Colleferro. E’ stato anche lui, leggendo l’ordinanza di convalida dell’arresto firmata dal gip Giuseppe Boccarrato, a tirare in ballo i due Bianchi e Pincarelli per i colpi inferti alla vittima e a un suo amico. Una ricostruzione coerente con quelle fatte da altri ragazzi sentiti dagli inquirenti che, da quanto si apprende, la difesa dei tre arrestati rimasti in carcere cercherà di contraddire attraverso il racconto di testimoni che dicono di avere assistito a una scena diversa: i nomi sono stati già consegnati al pm di Velletri, Luigi Paoletti, che dovrebbe acquisire le testimonianze nelle prossime ore.

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