Foto, palloncini bianchi, cuori e fuochi d’artificio. Così i familiari ed il quartiere Mercato di Napoli hanno dato l’ultimo saluto a Rosa Andolfi, la giovane madre morta a 29 anni dopo aver partorito il suo secondo figlio.
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Centinaia le persone che hanno riempito la chiesa del Carmine in piazza Mercato. Tanta la commozione per una morte prematura all’ospedale Villa Betania per delle complicazioni post-parto. La donna era entrata in sala parto dopo le doglie, lo scorso 20 febbraio, ma il quadro clinico era improvvisamente peggiorato, così tanto da condurla alla morte. Parenti ed amici non si danno pace, la rabbia e la tristezza sono sulle loro bocche. Nei loro occhi non si legge rassegnazione ma solo voglia di verità. Il marito Umberto distrutto dal dolore, non segue il carro funebre. E’ stanco e provato, mentre la folla grida il nome di Rosa tra applausi e fuochi d’artificio, lui se ne sta in disparte poggiato al muro. Sui social qualche giorno fa scriveva: “Amore ti prometto che capiremo chi ha sbagliato e faremo giustizia”.
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La parola giustizia è la più invocata anche dai cugini riuniti intorno al carro funebre: “Non si può morire così a 29 anni. Rosa ha lasciato due figli da soli ora. Non doveva morire e se è morta è perché qualcuno ha sbagliato a fare il proprio lavoro e quel qualcuno dovrà pagarla cara”. Il carro funebre sta per lasciare la piazza, parenti e familiari si accalcano al vetro, come a toccare Rosa con un’ultima carezza. Il silenzio nel quartiere è interrotto solo dal grido della cugina di Rosa che corre contro il portellone del carro che prende velocità: “Rosa non ci lasciare, ti prego non ci lasciare”.