Questa mattina si è tenuta l’udienza di convalida per il giovane di 17 anni che si trovava con Ugo Russo la notte in cui il quindicenne è stato ucciso da un carabiniere, mentre tentava di rapinarlo. Il ragazzo subito dopo che l’amico è stato sparato, era scappato, poi ha deciso di costituirsi. E’ accusato di tentata rapina e minaccia aggravata e per lui è stato disposto il trasferimento in una comunità di recupero.
Il suo legale, Mario Bruno, ha detto che il suo assistito è molto provato dalla situazione: “E’ molto turbato da tutta la situazione, è addolorato per quanto accaduto e soprattutto per la morte del suo amico. E’ stato in silenzio tutto il tempo”. Inoltre, l’avvocato ha spiegato che il diciassettenne quella sera non aveva partecipato ad altre azioni. Ora sconterà la misura cautelare, in attesa che le indagini facciano il loro corso.
LEGGI ANCHE – Devastato il pronto soccorso dell’ospedale dei Pellegrini
LEGGI ANCHE – La ‘stesa’ fuori la caserma Pastrengo
L’amico di Ugo aveva lasciato la scuola da poco per cercare un lavoro, avrebbe dovuto frequentare la prima superiore: “Il ragazzo ha lasciato la scuola all’inizio di quest’anno. Doveva frequentare il primo superiore. Ora cercava lavoro, ma non era riuscito a trovarlo. La sua famiglia? Il padre del ragazzo purtroppo ha dei precedenti penali, ma tutta la sua famiglia è sconosciuta alla Dda”.