Si è tenuta questa mattina l’udienza per la convalida del fermo nei confronti del giovane di 17 anni che era con Ugo Russo il giorno della rapina, quando il quindicenne è stato ucciso da un carabiniere.
A riferirlo a Vocedinapoli.it è il legale del ragazzo, il penalista Mario Bruno: “E’ stato convalidato il fermo da scontare con il collocamento in comunità”. L’augurio di questa misura cautelare, ha spiegato l’avvocato, è che possa essere un percorso utile per il recupero del diciassettenne.
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Intanto il carabiniere di 23 anni che ha sparato ad Ugo Russo è indagato per omicidio volontario. Agli inquirenti ha raccontato di aver reagito a un tentativo di rapina con pistola, di essersi identificato prima di fare fuoco e di non aver mai voluto uccidere qualcuno.
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Versione che è in contrasto con quella del diciassettenne, che dopo essersi costituito, dopo gli spari in un primo momento era scappato per rifugiarsi a casa della nonna, ha raccontato che il carabiniere avrebbe esploso altri due colpi verso di lui e per questo motivo si sarebbe dato alla fuga. Ha anche detto che il militare non si sarebbe identificato e che il colpo alla nuca, quello che ha ucciso Ugo, l’avrebbe esploso quando l’amico stava correndo verso di lui.