Ilaria è ancora in sala operatoria all’ospedale Monaldi. La giovane di 11 anni, originaria di Marcianise, è stata sottoposta questa mattina a un trapianto di cuore. Un intervento delicato perché l’undicenne aveva un cuore artificiale ed era in attesa da un anno di un nuovo organo.
Il cuore è arrivato alle 14.30 e l’equipe chirurgica sta lavorando per terminare il trapianto. A riportare gli ultimi aggiornamenti è stato Antonello Velardi, ex sindaco di Marcianise.
In un lungo post ha aggiornato le tante persone che in questo momento stanno pregando per la piccola Ilaria, si legge:
Ilaria Savino è ancora in camera operatoria, sottoposta a trapianto del cuore. Vi aggiorno qui dal Monaldi sull’andamento dell’intervento, cominciato stamattina intorno alle 9 e che – nelle previsioni – dovrebbe durare una decina d’ore.
Le difficoltà e la prolungata durata sono legate alla condizioni di Ilaria, attaccata mediante dei cavi al Berlin Hearth. I cardiochirurghi hanno dovuto non solo espiantare il cuore naturale ormai non più in uso ma anche disattivare la macchina per la circolazione esterna, i cui condotti nel frattempo si sono attaccati ai tessuti interni. Solo dopo provvederanno ad impiantare il nuovo cuore che – e questo è stato un vantaggio – proviene da un donatore della zona. Il cuore è stato espiantato solo in tarda mattinata, per scelta dei medici e grazie alla breve distanza nel trasporto, in modo da poter avere il muscolo ancora caldo. In questi casi, quando l’organo non subisce una lunga refrigerazione, ha meno problemi nel ripartire una volta impiantato. Il cuore è arrivato in una valigetta qui al Monaldi pochi minuti dopo le 14.30: è stata un’emozione indescrivibile.
L’intervento è di notevole complessità. E’ all’opera una equipe numerosa guidata dal primario Andrea Petraio, giovane cardiochirurgo di riconosciuta bravura: napoletano di Giugliano, self made man, ha rifiutato numerose proposte di lavoro all’estero per restare nella sua terra. Con lui sono in sala operatoria cardiochirurghi bravissimi, tutti giovani, tutti della nostra zona, tra Caserta e Napoli, e personale paramedico su base volontaria. Particolare è anche la composizione dell’equipe di anestesisti e rianimatori che seguono secondo per secondo l’intervento: Ilaria è sottoposta ad una lunghissima sedazione.
Sono qui fuori al blocco operatorio, con i genitori di Ilaria, Nino Diana Savino, con la nonna materna, con una docente di una scuola qui vicino che viene a fare lezione ai ragazzi ricoverati in modo stanziale al Monaldi. Faccio violazione di privacy: la professoressa è la moglie di un ministro e svolge questo lavoro qui in ospedale per scelta personale. Riservata, non vuole che ciò si sappia e perciò evito di farne il nome. Ci sono anche i familiari degli altri trapiantati e passano di continuo ad informarsi medici ed infermieri di altri reparti che ormai conoscono benissimo Ilaria, mascotte del Monaldi, qui ricoverata dal 2 marzo scorso: un anno intero senza mai uscire da queste mura.
Vi mando un caro saluto e pubblico qui sotto una foto con i genitori di Ilaria. Vi chiediamo di continuare con le vostre preghiere, Ilaria ne ha bisogno. Ne hanno bisogno anche coloro che, in sala operatoria, sono protagonisti di un’azione che – al di là del dato professionale – è per me di altissimo valore. Ringrazio questi uomini e queste donne: danno un senso all’umanità.
#forzailaria
Tanti i commenti al post di Velardi, a dimostrazione che molte persone stanno