E’ entrato in azione alle 16.40. Ha parcheggiato la moto e, vestito di nero e con il volto coperto da casco integrale, si è avvicinato all’uomo da uccidere. Fasi concitate quelle che vedono protagonista l’uomo autore dell’agguato andato in scena venerdì 3 maggio in piazza Nazionale a Napoli, nei presi del bar Elite.
I piani del killer sono saltato dopo aver sparato un primo colpo d’arma da fuoco da distanza ravvicinata. La sua vittima designata, Salvatore Nurcaro, 31enne pregiudicato ritenuto dagli investigatori nell’orbita dei clan Rinaldi-Reale con base operativa a San Giovanni a Teduccio, riesce ad allontanarsi nonostante la ferita. Il sicario, dal fisico non proprio esile e dagli atteggiamenti decisamente impacciati, lo insegue continuando a sparare.
Arriva fino all’ingresso del bar, dove sulla desta, a terra, c’è la piccola Noemi, già raggiunta da un proiettile vagante mentre si trovava in compagnia della nonna, della madre e di un’altra bambina. Il killer, non curante della piccola distesa sul marciapiede, continua a inseguire Nurcaro. Spara altre volte, poi ritorna indietro correndo. Supera il corpo di Noemi e scappa via verso la moto parcheggiata.
LE CONDIZIONI DELLA PICCOLA NOEMI
Attimi strazianti quelle che emergono nei video estrapolati dalla telecamere di sorveglianza presenti nella zona. Nelle immagini si vede il cameriere del bar Elite soccorre Noemi subito dopo il passaggio dell’uomo nero.
Gli investigatori sono a lavoro per risalire all’autore dell’efferata azione criminale. L’uomo, come emerso dalla telecamere, ha agito da solo, senza l’aiuto di complici. Circostanza questa che porta ad tenere aperte anche altre piste, oltre a quella riconducibile alla criminalità organizzata. Non è da escludere infatti un movente personale.
IL VIDEO DELL’AGGUATO –