Già nei mesi scorsi Giuseppe e Noemi erano stati costretti a subire le violenze di Tony Sessoubti Badre, il compagno della madre che ha confessato di aver picchiato il bambino di 7 anni, poi deceduto, e la sorellina più grande perché “avevano rotto il letto comprato da pochi giorni con tanti sacrifici“.
Emergono ulteriori retroscena sulla tragedia familiare avvenuta domenica scorsa a Cardito, comune a nord di Napoli, dove in un’abitazione di via Marconi i poliziotti e i sanitari del 118 si sono ritrovati una scena agghiacciante: il piccolo disteso sul divano e, nonostante i tentativi di rianimazioni e la corsa all’ospedale di Frattaminore, privo di vita. La sorella di 8 anni con il volto tumefatto e numerose ecchimosi in seguito alla brutale aggressione avvenuta – stando alla testimonianza del 24enne tunisino durante l’interrogatorio – a calci e pugni e non con il manico di una scopa. Nelle scorse ore – così come anticipato ieri da VocediNapoli.it – è stata operata all’orecchio ed è costantemente assistita dal team di psicologi dell’ospedale Santobono di Napoli.
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A SCUOLA CON OCCHIO NERO – Stando a quanto riportato da NanoTv, giornale che segue con particolare attenzione quanto accade nei comuni dell’area a nord di Napoli (Afragola, Cardito, Frattamaggiore, Crispano e tanti altri), c’è mistero sul trasferimento da una scuola all’altra di Giuseppe, Noemi e dell’altra figlia di 4 anni (attualmente in una struttura protetta). Un insegnante della scuola elementare di Cardito avrebbe riferito di aver visto Giuseppe, che frequentava inizialmente quella scuola, con lividi e un occhio nero. Per questo avrebbe convocato la madre del bambino per chiedere spiegazioni, con la predisposizione di una piccola relazione da consegnare ai servizi sociali del Comune.

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IL TRASFERIMENTO – La donna, Valentina Caso, 30enne originaria della Penisola Sorrentina, dopo la fine della precedente relazione (dalla quale aveva avuto i tre figli), da pochi mesi si era trasferita a Cardito per vivere insieme al nuovo compagno, più giovane di sei anni. La madre avrebbe deciso di trasferire, tra fine settembre e inizio ottobre, i bambini in una scuola di Crispano e nonostante il passaggio delle informazioni sulle presunte violenze da un istituto all’altro, sembra che i servizi sociali non si siano attivati in tempo.
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ACCERTAMENTI SULLA MADRE – Intanto, continua il lavoro degli investigatori per cercare chiarire il ruolo avuto dalla madre dei bambini e compagna dell’uomo. La donna ha più volte cambiato versione su quello che è accaduto domenica nell’abitazione dove vivevano, non sollecitando l’arrivo dei soccorsi, allertati da una telefonata dei vicini. In un secondo momento ha poi confermato le violenze commesse da Tony, che andavano avanti da tempo, aggiungendo di non averle denunciate per paura. Non è da esclude che possa essere iscritta nel registro degli indagati per non aver fatto nulla per impedire il pestaggio.
IL LEGALE DI TONY – “Si è reso conto della gravità dell’accaduto, è scosso e mi ha detto che lui voleva bene al bimbo”. Queste le parole di Michele Coronella, difensore del 24enne accusato di omicidio volontario aggravato e tentato omicidio aggravato dalla procura di Napoli Nord guidata da Francesco Greco. Attualmente si trova nel carcere di Poggioreale e mercoledì mattina dovrà rispondere, in presenza del legale, alle domande del giudice per le indagini preliminari.
Un testimone ha raccontato di aver assistito a violenze in strada davanti alla stessa donna.